In questa puntata di Domenica In del 5 febbraio, tra gli ospiti di Mara Venier anche i Pitura Freska, famosissimi per la loro partecipazione a Sanremo nel 1997, con l’intramontabile canzone “Papa nero“.
Rai1 ospita, nel salotto di Mara Venier, i Pitura Freska, diventati popolarissimi dopo aver partecipato a Sanremo nel 1997 con il brando “Papa nero”, diventato immediatamene un successo. All’epoca a condurre il Festival era Mike Buongiorno, accompagnato da Piero Chiambretti e la stellare Valeria Marini: a vincere quell’edizione, “Fiumi di parole” dei Jalisse, ma tra i partecipanti ricordiamo anche la grande Anna Oxa, Patty Pravo e un giovanissimo Nek.
Pitura Freska e Sanremo 1997: il successo con Papa nero
Nonostante la vittoria dei Jalisse e la presenza di nomi importanti, come Anna Oxa, Carmen Consoli e Patty Pravo, l’edizione di Sanremo 1997 ha portato alla ribalta una band in particolare. Stiamo parlando dei Pitura Freska, che avevano colpito non solo gli spettatori, ma anche la critica. La loro canzone, rimasta iconica ancora oggi, era Papa Nero, un inno alla speranza di una possibile elezione, in Vaticano, di un Papa nero.
Ma cosa è successo alla band dopo il successo del 1997? I Pitura Freska sono rimasti uniti fino al 2002, quando poi hanno deciso di sciogliersi e intraprendere nuove strade. Il gruppo, appartenente al genere musicale reggae, si era unito a Venezia. Poi, a partire proprio dal 2002, Sir Oliver Skardy, il frontman, ha intrapreso la carriera da solista, diventando un’icona per la città di Venezia. Il suo ritorno sulla scena musicale nazionale è stato segnato dalla canzone “Rose e petardi” e proprio di questo ha parlato con la Repubblica. Oliver ha raccontato che la sua voglia di tornare a scrivere canzoni è partita circa 3 anni fa e che si sentiva ricco di spunti. “Mi uscivano letteralmente dalla penna”, ha commentato il cantante. Alla fine, ha continuato Skardy, un produttore ha trattato quei brani ancora grezzi, un produttore di spicco nel panorama reggae, Paolo Baldini. “Dopo 30 anni riesco a sentire nella mia musica quelle sonorità giamaicane che mi ha sempre ispirato”, ha concluso Sir Oliver Skardy.