Durante la puntata de La vita in diretta di martedì 6 giugno, Alberto Matano aggiorna il pubblico sul caso di Giulia Tramontano. Sono infatti in corso i sopralluoghi da parte dei Ris nell’appartamento in cui la futura mamma Giulia viveva col suo spietato killer.

Quanto detto da Alessandro non convince in pieno e i rilievi serviranno proprio a trovare nuovi elementi che potrebbero anche confutare quanto confessato. La dottoressa Roberta Bruzzone in studio afferma: “La casa è stata ripulita e la ricerca tracce effettuata col luminol ricostruirà tutta la scena del delitto. In questo momento lui sta ancora mentendo, la Procura vuole ricostruire tutto, anche l’eventuale premeditazione da parte del killer di Giulia Tramontano”.

La Vita in diretta, Giulia Tramontano: trovata l’arma del delitto

Il sopralluogo nella casa dove è stata uccisa Giulia Tramontano servirà a ricostruire quanto realmente successo il giorno del suo omicidio.

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Un signore del condominio, che conosceva la coppia, ha rilasciato questa dichiarazione a La Vita in diretta: “Il corpo è stato spostato non alle 7 ma alle 9 di mattina. Ho sentito un trascinamento, nessuno l’ha aiutato a spostare il corpo c’era solo lui con la macchina col bagagliaio aperto vicino al box, poi sono andato via e sono tornato alle 11.45 e Alessandro mi ha chiesto una scopa e paletta per pulire il garage. Ho avuto un sospetto, c’era la cenere fino al garage me ne sono accorto martedì mattina quando sono venuto a fare le pulizie. La cenere partiva dal pianerottolo della loro abitazione.

La prima telecamera che ha ripreso Alessandro ha inquadrato il punto dove lui caricava il corpo. Secondo testimoni, alle 9.20 lui carica una busta e dell’acqua nel bagagliaio e il corpo di Giulia non c’era più. Sembra che la confessione dell’assassino di Giulia Tramontano ancora non sia attendibile e vera. Gli elementi che stanno emergendo stridono col suo racconto.

Le ricerche dei Ris tra Senago e Milano

I carabinieri della sezione investigazioni scientifiche sono da ore nell’appartamento di via Novella a Senago dove è stata brutalmente uccisa Giulia Tramontano e il bimbo che portava in grembo. Nella casa, dove  Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia, gli investigatori effettuano rilievi e trovano anche l’arma del delitto, un coltello da 6 cm.

Ma le ricerche non riguardano solo Senago, i carabinieri indagano anche alcune zone di Milano. Infatti, durante le ricerche vicino alla fermata della metropolitana Comasina di Milano, gli inquirenti hanno ritrovato il bancomat, la patente e la carta di credito all’interno di un tombino. Alessandro dice che anche il cellulare è nel tombino, ma non è ancora uscito. E’ spuntato invece anche un taglierino.

Intanto, il legale di Alessandro Impagnatiello rinuncia all’incarico. Il legale della famiglia di Giulia:I genitori di Giulia non avrebbero mai pensato che avesse potuto ucciderla. Ma a loro il ragazzo non piaceva, Giulia da allegra era diventata spenta, triste. Dopo qualche ora dalla scomparsa di Giulia iniziano ad avere alcuni sospetti. Non si sono più bevuti la storia dell’allontanamento. Il fratello di Giulia è certo che nasconda qualcosa. Non hanno astio verso la madre di lui, che aveva un atteggiamento amorevole, più del figlio, verso la giovane“.

Gli investigatori sono convinti che Alessandro avrebbe potuto uccidere anche l’altra ragazza, la sua seconda fidanzata. Dopo le richieste pressanti dell’uomo alla giovane, la barista ha avuto paura e non l’ha fatto entrare:Avevo paura, non sapevo dove fosse Giulia“.

Roberta Bruzzone:Non credo che sia andato per ucciderla ma credo che entrando e smascherandolo, lui avrebbe potuto agire di conseguenza”. La giovane barista è stata accompagnata a casa da altri colleghi, in questo modo hanno evitato che lei incontrasse sola Impagnatiello.

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