Fabio Rovazzi, ai microfoni di La volta buona condotto da Caterina Balivo, ha parlato degli esordi della sua carriera con focus sul 2016, fino a Sanremo. Il cantante ha parlato di come è nato il suo primo successo, il tormentone Andiamo a comandare.
Gli esordi e la carriera di Fabio Rovazzi
In studio ai microfoni di Caterina Balivo Rovazzi racconta gli esordi della sua carriera, la passione per il cinema e i videoclip, che cura tutti personalmente. Il giovane cantante afferma:” La mia carriera è iniziata per necessità e bisogno di soldi. Io a qui tempi stavo facendo il video maker e un giorno da me arrivano due ragazzi, Merk e Kremont, che mi propongono due video musicali da girare per loro. per me, a quei tempi, era un’occasione importante. Dopo qualche minuto mi venne da fare una domanda. Chiesi loro di farmi una base strumentale. Perché? Perché non avevano soldi per pagarmi così dissi di pagarmi con una canzone“. La canzone era Andiamo a comandare che lui in un primo momento voleva bloccare perché si vergognava.
Fabio Rovazzi e la passione per gli alieni: “Sono andato nell’Area 51”
Rovazzi non ne fa un mistero delle sue varie passioni. Così come ha spiegato di avere una passione per i videoclip, i video game e il cinema, Fabio Rovazzi racconta anche della sua grande passione per gli alieni. Nello studio de La Volta Buona, il cantante racconta il momento in cui si è recato presso l’Area 51: “Sono andato, in estate, all’Area 51 e ho anche rischiato di morire perché i militari volano spararmi” racconta il cantante videomaker.
Poi il giovane prosegue il suo racconto e spiega a Caterina Balivo che era andato ai cancelli e lì gli dissero: “Se non vai via entro 10 secondi ti spariamo“, a quel punto Rovazzi se ‘è andato di corsa. La sua azione è stata più goliardica che di spionaggio, e oggi ne ride ancora perchè, racconta: ” Nonostante sia l’area più segreta al mondo se vai su Google Maps ti dà le indicazioni per arrivarci comodamente“. Fabio Rovazzi ha poi aggiunto: “Credo negli alieni? Non proprio, ma non siamo sicuramente soli nell’Universo“.