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La Volta Buona, Jolanda Renga: “Le donne non sono una proprietà”

La Volta Buona Rai 1

La Volta Buona su Rai 1, giovedì 23 novembre, si apre con un monologo di Jolanda Renga che parla delle tante paure delle donne, delle tante violenze subite, della paura ad uscire sole, che suo fratello ad esempio mai si immaginerebbe di avere.

La Volta Buona, Jolanda Renga: “Le donne non sono una proprietà”

Il riferimento è all’audio di Giulia Cecchettin mandato in onda ieri a Chi l’Ha Visto. Giulia in quell’audio parlava del continuo ricatto psicologico che Turetta gli faceva. All’amica Giulia spiega che qualcosa in lui non va, ma non ha paura perchè al momento lei credeva che Turetta volesse far del male a lui stesso. Giulia aggiunge: “Non sopporto più Filippo, vorrei che sparisse“. Una frase emblematica, che riporta alle paure inconsce di Giulia e che si collega alla frase finale di Jolanda Renga: “Le donne non sono una proprietà“.

n studio parte poi un collegamento con la giornalista a Vigonovo che informa della novità su Filippo Turetta: “Rientrerà in Italia sabato mattina”. L’arrivo dell’omicida di Giulia è previsto a Venezia. Il funerale di Giulia sarà molto partecipato in parrocchia, la sindaca ha confermato che riposerà al cimitero accanto alla sua mamma.

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Nel parcheggio a 100 metri dalla casa di Giulia si è svolta la prima aggressione, stando ad una testimonianza di un condomino vicino che ha anche chiamato i carabinieri. L’uomo afferma: “Ho sentito delle urla di donna e ho avuto paura“. In seguito, nella sera di quell’11 novembre, l’uomo ha poi chiamato i carabinieri ma purtroppo una volta arrivati l’auto di Filippo era già lontana. Il fenomeno del femminicidio è strutturale, in studio a La Volta Buona si ricorda di non voltarsi mai dall’altra parte, ma di intervenire e proteggere i più fragili. Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, altre donne sono state uccise o aggredite. Una strage senza fine, solo nel 2023 siamo arrivati a 107 donne uccise. In studio la giornalista Alda d’Eusanio, ospite oggi a La volta Buona, afferma: “Lui la ricattava psicologicamente e lei come crocerossina voleva aiutarlo. Lui non era mai stato un violento, quindi lei non poteva sospettare quello che le avrebbe fatto. Turetta si è trasfomato in un killer spietato che ha infierito con ferocia su di lei“.

Alda d’Eusanio racconta un episodio di oltre 15 anni fa, quando una donna denunciò disperata le violenze del marito: “Io chiamai più volte i carabinieri poi grazie ad una intercettazione scoprii che lui minacciò anche me dicendo che sarei dovuta andare su una sedia a rotelle”.

Per Alda serve un intervento culturale anche nelle scuole con l’educazione sentimentale.

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