Caterina Balivo è pronta per il grande ritorno televisivo anche oggi. “La Volta Buona” è trasmesso ogni giorno per far compagnia ai telespettatori nei lunghi pomeriggi autunnali. Un ospite gradito che parlerà dell’idea di diventare medico dopo una esperienza molto significativa. E’ la settimana della ricerca, la stessa che lo ha aiutato a superare il frangente.

La malattia scoperta per caso

Simone Colangeli aveva 11 anni e giocava con i suoi amici ma all’improvviso ha sentito un forte dolore alla coscia e a star male. I suoi genitori, preoccupati per il continuo malessere, arrivano in ospedale per sottoporlo a dei controlli normali. La scoperta è stata traumatizzante, era un sarcoma ad alta malignità: “Un grande calvario tra cure e sofferenze,  ero solo un piccolo e vivace bambino che non riusciva a realizzare cosa succedeva…e vedevo di perdere i capelli e non mi muovevo più. Realizzi che non è una banale influenza. Arrivi a pensare la morte e a desiderarla per il troppo malore

L’ottava operazione chirurgica più importante al mondo

La decisione di intraprendere una lunga operazione, ha fatto in modo di sottoporre il piccolo Simone ad uno degli interventi più difficili al mondo. Una sensazione ovattata, i suoi ricordi sono fugaci ma non riusciva a capire come riprendere la vita anche volendo. Era piccolo ma desiderava solo giocare e stare con i suoi compagni. Non poteva perché c’era difficoltà nel parlare, nel camminare. Si faceva tante brutte domande e aveva paura di morire, ma non era questo il suo destino perchè la ricerca ha fatto tanto e le cure hanno funzionato.

La riabilitazione e la decisione di diventare medico

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Simone ha subito un operazione di ricostruzione ossea. Con tanta difficoltà e con un’equipe d’eccezione che ha operato dalle 6 del mattino fino al giorno dopo, i medici si sono avvicendati per salvargli la vita. I cicli di chemioterapia lo accomunava agli altri bambini. La guarigione si avvicina ma un giorno, un suo coetaneo di corsia non sopravvive e si distrugge dal dolore ma a quel punto si fa una promessa: diventare medico.

Da piccolo, promette a se stesso di studiare e di diventare un medico specializzato in oncologia per aiutare tutti quei bambini che hanno la sfortuna di essere colpiti dalla drammatica malattia. Il fratello lo seguirà nell’iter e oggi sono due ortopedici di gran fama che corrono in aiuto, oltre che con le tecniche e la medicina, anche con la vicinanza amichevole.

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