Nella puntata del 16 gennaio di Le Iene si parla di un grande personaggio dello sport: Sven-Goran Eriksson, che negli ultimi giorni ha annunciato la grave malattia che lo ha colpito. Un tumore al pancreas che lo ha portato a lottare con tutto se stesso, in una partita che potrebbe sembrare dal risultato scontato. Ma non è così, perché l’ex allenatore non vuole arrendersi.

“Ho un tumore, al massimo mi resta un anno di vita. Queste le parole che nei giorni scorsi hanno fatto emozionare tantissimi tifosi da tutto il mondo. Niccolò De Vitiis di Le Iene si è recato a casa sua in Svezia.

Eriksson non vuole smettere di lottare

Eriksson ha raccontato la sua storia, partendo da quell’amore per il calcio che ha cambiato la sua vita: “Io ho avuto il piacere di allenare il piede sinistro più bello del mondo, quello di Mihajlovic. Quello destro era di Beckham. Niccolò decide di preparare la carbonara al mister, per trascorrere qualche ora insieme a lui, che resta un idolo per tanti tifosi.

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Così l’allenatore si è aperto e ha raccontato il suo dramma: “Adesso faccio poco, da un anno a questa parte, devo fare controlli e il tumore pancreas non mi da troppo tempo per pensare ad altro. Il calcio per me è stato tutto, Maradona il più grande di tutti. Io non ero un forte giocatore, è andata meglio come allenatore. Oggi il calcio è migliore, con i giocatori che sono tecnicamente più forti. Messi Ronaldo i migliori”.

La scoperta della malattia

Il racconto del mister è andato avanti: “Ho scoperto la malattia dopo uno svenimento, un tumore al pancreas che si è esteso anche ad altri organi. Incurabile, se ci pensi impazzisci, e io non voglio vivere in questo stato. La vita è bella, ma per me non siamo ancora arrivati al 90′. Vorrei essere ricordato come uno che ha voluto educare i giocatori”. Parole che hanno emozionato gli spettatori.

Poi è arrivato il momento della sorpresa per lui, con Niccolò che ha mostrato al mister i commenti dei tifosi della Lazio, che lo acclamano come un idolo ancora oggi. Tutti i suoi giocatori gli hanno mandato un saluto, da Vieri a Nesta a Nedved a Simone Inzaghi: Combattiamo tutti al tuo fianco mister”.

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