Fred De Palma, questa sera 28 marzo 2023, fa un lungo monologo alle Iene, aprendosi al pubblico su una tematica davvero molto delicata. Prima del monologo, ecco ricostruita la carriera e la vita privata del rapper
Fred De Palma: carriera e vita privata
Fred De Palma è un artista che fa delle sonorità ballabili uno dei segreti del suo successo. E’ nato a Torino il 3 novembre 1989 sotto il segno dello Scorpione. Inizia la sua carriera musicale nel 2007 e si fa notare molto presto nell’ambiente dell’hip hop del capoluogo piemontese.
Nel 2010 conosce forma il gruppo Royal Rhymes con Dirty C. Con questa formazione firma un contratto per la Trumen Records e il 23 novembre 2011 pubblica il suo eponimo album di debutto.
Irrobustita la propria esperienza, nel 2012 decide di intraprendere un percorso solista e incide in sole due settimane il suo primo album, F.D.P., uscito il 6 ovembre.
Dopo essere entrato nel collettivo Roccia Music di Marracash, pubblica nel 2014 il suo secondo album, Lettera al successo. Uscito dal giro di Roccia, firma nel 2015 con la Warner e pubblica l’album BoyFred.
Sulla sua vita sentimentale si conoscono pochi dettagli. Sappiamo che la fidanzata di Fred De Palma è stata la fashion blogger bergamasca Valentina Fradegrada per diverso tempo. Storia nata sui social, è finita sempre nel mondo virtuale. Altre informazioni non sono precise.
Fred De Palma: il monologo
“L’adrenalina è un ormone che serve a migliorare la reattività dell’organismo preparandolo in situazioni di pericolo, sempre che tu sia in grado di percepirlo il pericolo, altrimenti l’adrenalina diventa un vizio e tu finisci per schiantarti come è capitato a me.
Quando decidi di vivere una vita col piede sempre schiacciato sull’acceleratore i rischi devi mettere in conto e se non hai paura della velocità, dell’azzardo, dei tuoi demoni allora il conto può essere molto salato.
Vizio. Dipendenza. Patologia. C’è stato un periodo della mia vita in cui nel gioco ho perso tutto quello che avevo. Tutto. Quando ho capito che il vero rischio non era quello di perdere ma quello di perdermi era già troppo tardi.
Se solo avessi avuto un po’ di paura un po’ di sano spirito di sopravvivenza. Ma per me sopravvivere è l’antitesi di vivere. Ho sempre cercato il senso delle cose non nel risultato in sé ma nel brivido che lo precede. Nell’attimo prima che vengano girate le carte. Nel secondo che separa il paracadutista dal lancio nel vuoto.
Si forse per questo che la sola cosa che mi fa davvero paura è la normalità e nel mio bisogno di andare sempre più veloce c’è la necessità di scappare dalle cose normali.
In questa corsa più di una volta mi sono spaventato ed è vero mi sono sempre rialzato ma è stato ogni volta più difficile oggi forse sono più consapevole più lucido sono ancora schiavo dell’adrenalina ma padrone della mia vita e sono tornato a scommettere solo su me stesso”