Stasera, 9 maggio 2023, dalle 21.25 su Italia 1, va in onda una nuova puntata de “Le iene”. Il programma di Davide Parenti, condotto da Belèn Rodriguez, con i comici Max Angioni, Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba fa luce su aspetti davvero importanti, come ad esempio gli affitti per gli studenti a Milano.
La protesta di Ilaria: vivere in tende davanti all’Università
Matteo Viviani de Le Iene analizza una delle questioni più complesse che attanagliano gli studenti milanesi: gli affitti. La ragazza, stanca, ha deciso di vivere in una tenda di fronte all’Università, in forma di protesta.
La giovane ha raccontato che un letto in una stanza condivisa costa circa 400 euro al mese; per una singola costerebbe circa 700 euro. Prezzi davvero molto alti per chi decide di studiare all’università pesando ancora sui bilanci familiari.
La protesta si allarga
L’idea di Ilaria è stata accolta anche da altri ragazzi che vivono la stessa situazione. Infatti, accanto alla sua tenda sono state piantate altre tende con molti ragazzi che sono stanchi di dover pagare affitti troppo alti, vivendo in situazioni disagiate.
I progetti che si potrebbero costruire
Ilaria, parlando con Matteo Viviani, ha deciso di guardare oltre. La sua è una protesta fatta di proposte con idee precise che potrebbero essere manovre economiche interessanti per l’economia del Paese.
Le Iene propongono evidenziano un meccanismo solidale: il progetto “prendi in casa” in collaborazione con il Comune di Milano. Gli studenti possono vivere in casa con anziani, tenendosi compagnia in modo reciproco, con molti benefici per ambedue le parti. Ad oggi, le richieste da parte degli studenti per vivere con gli anziani sono circa 700 mentre ad ospitare sono solo 40 persone, a causa della diffidenza da parte di chi non conosce.
La considerazione di Belen
Belen Rodriguez, conoscendo cosa significa vivere una situazione difficile e complicata per affermarsi nel mondo del lavoro, fa una considerazione importante. “Il diritto allo studio deve essere uguale per tutti, come la legge”, con questa considerazione fa un appello ad evitare di rendere l’accesso allo studio troppo esoso (con affitti spropositati).