Le Iene arrivano anche questa sera 11 aprile 2023 con una compagine diversa. La conduttrice Belen Rodriguez è assente. La showgirl ha, infatti, dovuto lasciare il palco perché ha scoperto di essere positiva al Covid-19. Nel pomeriggio di oggi ha fatto un test e deve essere, come prevedono le norme anti-covid, in quarantena.

Nelle scorse ore si vociferava l’assenza della show girl, ma solo in puntata è arrivata la conferma di questa assenza, accompagnata dalla spiegazione del motivo che ha portato a non essere presente.

Al posto di Belen troviamo Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba e Max Angioni, presenti come spalla del programma, questa sera saranno alla guida dello show.

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Il programma propone, anche in questa puntata, nonostante l’assenza della conduttrice, propone servizi di cronaca e attualità, inchieste e dissacranti interviste affidate agli inviati del programma. Tra i vari servizi c’è quello su Gratteri, il magistrato sotto scorta.

Il magistrato sotto scorta

Luigi Pelazza passa un giorno nella vita blindata del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, l’uomo più temuto e minacciato dai clan calabresi. Tra 5 auto e 10 uomini di scorta, Luigi Pelazza affronta i suoi 3.000 arresti e che cosa significa fare il suo lavoro.

Il lato oscuro della medaglia per un magistrato che ha portato avanti indagini di rilievo è una vita fatta di limiti. I figli che vede pochissimo, uno stipendio di 7.300 euro (alto ma inferiore a quello di un polotico), delle sue domeniche sul trattore e anche di politica e di intercettazioni.

Chi è Gratteri?

Nicola Gratteri è un magistrato abituato a stupire. Un uomo abituato a fare il suo lavoro senza avere paura di dire la verità. Una delle cose che più delle altre ha scosso l’opinione pubblica è stata la sua proposta di smantellare la Direzione investigativa antimafia – proprio la creatura di Falcone – per restituire gli agenti ai rispettivi corpi d’appartenenza e fare fronte ai vuoti d’organico.

Lui è un uomo che vive la giustizia come vive la verità. Si autodefinisce un “infiltrato in magistratura”, mai iscritto a correnti, all’interno della burocrazia togata il suo è il profilo del battitore libero.

Una delle operazioni più importanti da lui dirette, “Rinascita-Scott”, ha svelato gli intrecci tra politica, massoneria e mafia, smantellando la cosca Mancuso che controlla la provincia di Vibo Valentia ed estende i suoi tentacoli anche lontano dalla Calabria.

Un’indagine per il quale il magistrato è stato attaccato anche da alcuni politici e colleghi. Il procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, in una intervista tv ha bollato le inchieste di Gratteri come “inconcludenti”. Non solo, dopo le sue indagini, addirittura è stato proposto, al CSM, un trasferimento d’ufficio.

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