Stasera 11 aprile 2023 arriva un nuovo appuntamento con Le Iene. Questa sera però Belen Rodriguez è assente alla conduzione de Le Iene. La showgirl ha, infatti, dovuto rinunciare alla conduzione a causa della positività al Covid-19 riscontrata da un tampone fatto nel pomeriggio di oggi, prima di quella che avrebbe dovuto essere la diretta di questa sera.

Nelle scorse ore si vociferava l’assenza della show girl. In apertura di puntata è arrivata subito la conferma di questa assenza, accompagnata dalla spiegazione del motivo che ha portato la conduttrice ad allontanarsi nuovamente, in maniera temporanea, dal programma di Davide Parenti.

Al posto di Belen troviamo ancora una volta i comici Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba e Max Angioni. Il programma propone, anche in questa puntata, servizi di cronaca e attualità, inchieste e dissacranti interviste affidate agli inviati del programma. Tra i vari momenti molto intensi c’è il monologo di Montolli, che da sempre ha attenzionato il caso di Rosa e Olindo.

Il monologo di Edoardo Montolli

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“Mettersi contro le tesi della procura è come infilare la testa in un cappio. Quelli che oggi parlano di circo mediatico degli innocentisti sulla strage di erba sono gli stessi che per un anno intero tacquero senza alcun senso della vergogna.

Io, il circo mediatico me lo ricordo bene e la difesa fu l’unica a non parteciparvi ricordo le balle sulla lavatrice di rosa che puliva il sangue, i meme sulla coppia, il film sugli assassini,  un avvocato di parte civile che invocava la pena di morte quando il processo non era manco cominciato.

Ricordi legali derisi e chi insinuava che io e Felice Manti, gli unici giornalisti a fare domande fossimo pagati dai due disperati, ricordo gli applausi ai colleghi che negano le evidenze, come il fatto che ad Olindo e Rosa fossero state mostrate le foto della strage. Ricordo più di 50 testimoni tagliati alla difesa nel silenzio generale.

In fondo a chi importa di uno spazzino e di una donna analfabeta? Le cose che ho detto alle Iene le ho scritte oltre 10 anni fa e le raccontai anche nel 2011 a Chi l’ha visto quando i processi erano ancora aperti: chiedete a loro perché quell’intervista non andò mai in onda.

Non dimenticate un dato: è vero che l’Italia è il paese più condannato dalla Corte di Strasburgo per la lentezza processuale ma noi siamo anche il paese occidentale di gran lunga più condannato per le violazioni dei diritti della difesa perché da noi i processi durano tanto ma in compenso li facciamo male”

 

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