Stasera 4 aprile 2023 come ogni martedì, ritorna su Italia 1 Le Iene Show, il programma targato Mediaset condotto da Belen Rodriguez, che stasera, in solitaria, tiene compagnia al pubblico. L’edizione 2022-2023 aveva previsto anche la presenza di Teo Mamuccari, ma il conduttore ha deciso di lasciare lo show.

Sul palco de Le Iene, oltre a Belen, ci sono anche i comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi, che facendo satira riescono a cogliere in pieno lo spirito della critica e dell’informazione.

Le Iene Show è un programma di successo

Lo show di Italia 1 inizialmente era orientato verso una dimensione provocatrice. Tuttavia, nel corso del tempo si è trasformato e ha dato sempre più spazio a servizi di denuncia, spesso sfociati nell’inchiesta.  La trasmissione, tuttavia, è diventata spesso oggetto di controversie per il modo sensazionalistico con cui vengono realizzati molti servizi.

Il servizio: “E noi non siamo una famiglia?”

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Lo stop voluto dal governo alla trascrizione dei certificati di nascita per i bambini delle famiglie omogenitoriali è un caso politico. La Iena Nina ha scelto di voler fare luce su questo argomento complesso e ha deciso che vuole tornare a incontrare alcuni di questi figli, già incontrati in un servizio del 2016. La domanda che si è posta Nina è: “perché non hanno gli stessi diritti?”

La questione politica

Arriva lo stop del governo stop alla registrazione dei bimbi di Famiglie Arcobaleno. La decisione riguarda decine di migliaia di famiglie in Italia. A non poter essere più trascritti sono i figli di due padri che hanno fatto ricorso all’estero (dove è consentito) alla gestazione per altri (detta anche maternità surrogata).

Non solo anche di due madri che si sono affidate alla procreazione medicalmente assistita (ovvero la fecondazione eterologa, che per le copie omosessuali si può fare solo all’estero) e che hanno partorito in Italia. Lo stop non riguarda invece i figli di due madri partoriti all’estero.

L’intervento dell’Unione Europea

L’emendamento, approvato in plenaria a Bruxelles, punta il dito contro lo stop alle registrazioni dei certificati di nascita di figli di coppie omosessuali: “L’Italia è invitata a revocare immediatamente la sua decisione”

Il Parlamento europeo ha evidenziato che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli.

Si ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989.

Esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia; invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione.

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