Con la puntata di Le Iene presentano Inside del 23 novembre Giulio Golia ha raccontato la violenza della camorra, in particolar modo quella del clan dei Casalesi che ha controllato il territorio del casertano e dell’area Nord di Napoli, arrivando a gestire anche piazze nel basso Lazio e del Nord Italia.

Un fenomeno drammatico non solo nella descrizione dei crimini che si sono perpetrati per anni sul territorio della Campania, ma anche per le conseguenze che ancora oggi stanno pagando migliaia di persone che abitano in quella che è ormai famosa come Terra dei Fuochi.

Le Iene presentano Inside, Nadia Toffa e il dramma della Terra dei Fuochi

Giulio Golia, insieme a Roberto Saviano ed il magistrato Catello Maresca, comincia il racconto per le strade di Casal di Principe e delle aree circostanti. Si parla dei boss della camorra Bardellino Schiavone Zagaria e Setola che con il loro operato hanno controllato una vasta area della Campania e non. Un racconto raccapricciante, che riporta alla mente il dramma di una popolazione intera.

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Nel racconto si fa anche riferimento anche alla Terra dei Fuochi, generato dal business dei rifiuti tossici che i Casalesi hanno portato avanti per anni in un territorio avvelenato. Partecipa a questo racconto anche Nadia Toffa, che all’epoca ha partecipato attivamente ai servizi de Le Iene, mostrando come la camorra stava inquinando i territori della Campania.

Interrando qualsiasi tipo di rifiuto tossico sul terreno che poi veniva coltivato dai contadini con prodotti che venivano anche venduti nei mercati ortofrutticoli. Veleni tossici che hanno inquinato anche le falde acquifere, generando un grandissimo dramma per parte della popolazione che si ammala di cancro.

Le Iene presentano Inside, la commozione nel rivedere Nadia Toffa

Nadia Toffa ha partecipato attivamente al racconto del dramma per una popolazione intera, quella dell’avvelenamento di una terra per non rinunciare al business della monnezza, che anche grazie al racconto del pentito Carmine Schiavone, che ha denunciato la presenza di interi ettari di terreno, avvelenati dall’arroganza e dall’ignoranza dei membri della camorra.

Servizi crudi che hanno evidenziato malattie anche ai bambini e a centinaia di bufali ed altri animali che pascolavano sul territorio di Castel Volturno ed aree circostanti.

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