Questa sera martedì 4 aprile 2023 va in onda una nuova puntata de Le Iene. Lo show mostra sempre dei servizi che riguardano delle indagini su casi che possano essere sia di interesse pubblico che su casi specifici come per esempio alcuni casi di stragi che sono stati anche molto discussi dai media. Inoltre, non mancano anche interviste e tanti dettagli in merito a questioni di rilievo.

Veronica Ruggeri parla di un problema che riguarda un bambino su 5 e un adulto su 20: il sonnambulismo. Elivira, Gesuino e Alice ci raccontano la loro vita difficile da sonnambuli.

Che cosa è il sonnambulismo

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno. Si manifesta durante il sonno profondo e si traduce nel camminare o nell’eseguire altri comportamenti complessi mentre si è ancora per lo più addormentati. Il tutto ad occhi aperti

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Nonostante stia continuando a dormire, il sonnambulo (o nottambulo) mostra una reattività limitata nei confronti dell’ambiente circostante. Infatti, si può fare qualsiasi cosa. Infatti, come possiamo vedere dal servizio diretto da Veronica Ruggeri c’è chi si alza dal letto, chi si siede oppure chi cammina o riesce a fare movimenti o comportamenti complessi.

Durante l’episodio di sonnambulismo, non è opportuno tentare di svegliare il soggetto. Tuttavia, quello che bisogna fare è cercare di evitare che si faccia male, allontanandolo da situazioni ed oggetti pericolosi.

Il sonnambulismo, proprio per l’assenza della presenza della persona, può, infatti, causare lesioni se l’individuo perde l’equilibrio o entra in collisione con altri oggetti.

Che cosa hanno raccontato a le Iene

Elivira, Gesuino e Alice ci raccontano cosa significa avere questa patologia. Andare in cucina e mangiare, litigare con sconosciuti, cercare di salvarsi dal soffitto che sembra crollare e anche cose purtroppo più pericolose: tutto sempre dormendo.

Quali sono i rimedi?

l trattamento del sonnambulismo dipende dall’età del paziente. Si verifica secondo gli studi riportati dalle Iene negli adulti (1 su 20) e nei bambini (1 su 5). Non solo, per intervenire bisogna anche valutare la frequenza con cui si verifica e da quanto siano pericolosi o lesivi gli episodi.

Innanzitutto, consultare un medico per identificare e affrontare la causa sottostante più probabile è l’approccio migliore per creare un piano di trattamento su misura.

In molti casi, il sonnambulismo non rende necessario un iter terapeutico specifico, in quanto gli episodi sono rari e comportano pochi rischi per chi dorme o per chi li circonda.

Tuttavia, quando gli episodi sono più frequenti o intensi, occorre cercare, in via principale di eliminare i rischi per la sicurezza: adottare misure utili a ridurre o evitare i potenziali pericoli per il sonnambulo è una considerazione importante.

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