Fra i servizi di cui si occuperanno stasera, 31 gennaio, Le Iene, c’è anche quello di una presunta testimonianza ricostruita da Filippo Roma in esclusiva per il programma TV. Si parla di quello che sarebbe un presunto testimone, il quale avrebbe riferito di alcuni festini che si tenevano in un villino di Palermo, festini in cui ci sarebbe stato anche Matteo Messina Denaro.
Tra l’altro a questi festini avrebbero preso parte anche un medico, un politico italiano e un uomo delle forze dell’ordine.
Che cosa afferma la testimonianza
La testimonianza è incentrata sul fatto che il boss di recente catturato avrebbe frequentato salotti notevoli della borghesia, oltre ad aver partecipato ad alcuni festini. Il testimone, secondo ciò che hanno rivelato alcune fonti, sarebbe una persona per bene, ma che (come implica il caso) avrebbe avuto molta paura di raccontare, perché avrebbe dovuto dire delle cose molto delicate.
Filippo Roma si avvale anche del giudizio di La Vardera, che oggi è vicepresidente della Commissione Antimafia siciliana. Insieme l’inviato de Le Iene e La Vardera riascoltano i passi più importanti della presunta testimonianza dell’uomo in grado di chiarire, per quanto sia possibile, passaggi complicati.
In effetti la vicenda è piuttosto scottante, perché si parla di uomini di legge e di Matteo Messina Denaro che avrebbero presenziato allo stesso tavolo.
Che cosa ha dichiarato il presunto testimone sui festini
Nel programma Le Iene vengono ricostruite in maniera particolare le motivazioni, per cui il presunto testimone abbia deciso di rivolgersi a La Vardera. Infatti La Vardera chiede al presunto testimone come mai ha deciso di rivolgersi a lui e di non rivolgersi alle forze dell’ordine.
E su questo punto sottolinea un fatto molto delicato, ovvero il fatto che nello stesso tavolo sarebbero state sedute persone che rappresentavano la legge con il boss della criminalità organizzata.
Chiaramente non ha precisato dove si svolgeva il tutto, però ha fatto notare che più volte anche lui ha partecipato a queste feste private.
La Vardera ha anche voluto mettere in evidenza che fornisce soltanto dei pezzi del racconto, perché meno persone sappiano questa storia e meglio è per la tutela di tutti. Allo stesso tempo non si esime dal condividere con l’opinione pubblica queste testimonianze.
La Vardera poi specifica che ha fatto dei riscontri, trovando dei particolari oggettivi anche attraverso delle visure catastali. Naturalmente ha detto di non poter rispondere come mai questa persona, presunto testimone, abbia partecipato alle feste private, perché altrimenti facilmente si intuirebbe di chi si stia parlando.