A L’Estate in diretta su Rai 1, lunedì 10 luglio arriva un aggiornamento sull’incidente di Santo Stefano di Cadore. Intanto le indagini proseguono sul caso del 6 luglio, data in cui la 32enne tedesca ha investito e ucciso tre persone, tra queste anche un bambino di due anni. La donna è ora accusata di omicidio stradale plurimo, ma non ha partecipato all’interrogatorio di convalida fermo perché ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Venezia.
Sul luogo dell’incidente non sarebbero stati trovati segni di frenata, quindi non si esclude ancora l‘ipotesi dalla distrazione al gesto volontario.
L’Estate in diretta: Santo Stefano di Cadore, Angelika Hutter è in psichiatria
Oggi è stato convalidato il fermo per omicidio stradale plurimo nei confronti di Angelika Hutter, la tedesca arrestata dopo il terribile incidente che ha travolto e ucciso a Santo Stefano di Cadore 3 persone della stessa famiglia, Marco, 48 anni, Mattia che avrebbe compiuto 2 anni a luglio e la nonna Mariagrazia di 65 anni.
L’interrogatorio è durato oltre quattro ore, ma la donna non si è presentata perché ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Venezia. Nessun crollo psichico ma è stata ricoverata per delle valutazioni sulla sua salute mentale.
Intanto gli inquirenti continuano ad indagare, sul posto dell’incidente non ci sarebbero segni di frenata quindi nessuna ipotesi è al momento esclusa. Oggi è lutto cittadino a Santo Stefano di Cadore.
Angelika Hutter viveva in auto
La tedesca responsabile del terribile incidente è stata portata nel carcere femminile della Giudecca e poi trasferita in psichiatria. Al momento dell’arresto la donna è sembrata una persona davvero strana.
Dei vari spostamenti della donna in Italia, ancora non si sa molto. Già a fine maggio era stata denunciata a Bolzano per il possesso di un martello e altri oggetti pericolosi trovati in auto.
L’auto era anche l’abitazione stessa della donna, all’interno, infatti, sono state trovate coperte, vestiti e avanzi di cibo.
Le indagini degli inquirenti
Nel frattempo i Carabinieri di Belluno, stanno cercando eventuali altri testimoni dei fatti e stanno prendendo i filmati delle telecamere oltre a quello recuperato in un negozio sul luogo dell’incidente.
Prevista anche la perizia del consulente sul cellulare della tedesca indagata per verificare se mentre guidava fosse intenta a telefonare o scrivere.
Inoltre, ci sarà l’accertamento tecnico sulla velocità effettiva a cui viaggiava l’auto, infatti nel tratto di strada la velocità massima consentita è di 50 km/h.
Secondo quanto riferito da un inquirente, la macchina andava molto veloce, oltre i 70 km/h. Dopo un rumore forte lo schianto che ha travolto la famiglia sul marciapiede, poi l’Audi è andata a sbattere contro un palo della luce.