A Binario 21 Liliana Segre si lascia andare a grandi racconti, una testimonianza dolorosa della Shoah attraverso le parole della Senatrice a vita, classe 1930. Un giro con Fabio Fazio tra i libri della Biblioteca del Memoriale della stazione di Milano, lì dove c’è il binario 21.
Tra i libri della Biblioteca, Se questo è un uomo di Primo Levi
Paola Cortellesi legge un passaggio di Se questo è un uomo di Primo Levi, e subito dopo Liliana Segre, la Senatrice che sta testimoniando nel giorno della Memoria, il 27 gennaio, la sua esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz, testimonia il momento in cui si è allontanata dal padre. Arrivati dopo sette giorni di viaggio in treno merci, la bambina fu separata dal papà e quella fu l’ultima volta che lo vide, quando il caso le permise di finire direttamente ai lavori forzati. Morirono subito sotto le camere a gas oltre quattrocento persone.
Il ritorno a casa di Liliana Segre: “fu tragico”
Liliana Segre non torna a casa come la bambina del tempo che fu, ma come una piccola donna diversa. Nei tre mesi di maggio, giugno, luglio, che fu libera in Germania, si trasformò in una ragazza grassa, brutta, selvaggia e non faceva che mangiare. Di poco altro si occupava, se non di se stessa e del proprio benessere. Di quell’evento ricorda che arrivò vicino Verona e caricati su grandi camion americani arrivò a piazza Cadorna a Milano, con casa sua a poca distanza. Fu allora che ricevette l’elemosina, un gesto che aveva interpretato con l’amica Graziella come un tesoro. Con l’amica tornò alla sua casa del tempo, e lì il portinaio non la riconobbe, e lei lo supplicò chiamandolo per nome, Antonio. La famiglia Gatta che stava al primo piano e aveva due figli, che la portarono a casa loro e la rivestirono, incontrando dopo poco i suoi zii.
Il ricongiungimento con la famiglia
Liliana Segre intravide nello sguardo dei suoi cari sopravvissuti un disdegno nei suoi riguardi, perchè avevano lasciato una ragazzina e invece trovato una adolescente e sua detta grassa e senza modi. Una testimonianza terribile, che fa di Liliana Segre una delle donne più forti e generose, con il suo dolore condiviso con il pubblico italiano e con chiunque vorrà rivedere l’episodio su Rai Play.