Uno dei casi più truci e controversi della giustizia italiana: una mamma che ha portato in fin di vita il proprio figlio. Una circostanza che ha lasciato allibiti la Corte costituzionale e di conseguenza anche i cittadini. Come è stato possibile operare una sequenza del genere? Partiamo dai tanti retroscena della vita: una donna che da sempre combatte con un mostro della sua mente e che ha riversato tutto sull’ innocenza di un bambino.
Le dichiarazioni non convincono
Una mattina qualunque si presenta una donna che denuncia la scomparsa del proprio figlio, si tratta di Veronica Panariello, una ragazza molto giovane e madre di Loris. Dirà, disperata alle forze dell’ordine, di essere andata a scuola per recuperare il figlio e di non averlo trovato. Si tratta di un’enorme bugia perché la mamma in questione è coinvolta a 360 gradi nella sparizione del bambino. Più tardi le sue dichiarazioni non convinceranno gli inquirenti e inizieranno ad avere gli atroci sospetti sudi lei. La sua dichiarazione non convince: parla, parla ma è in preda a strane fobie e attacchi. Chi gli sta di fronte capisce che la donna mente e di sicuro un legame sulla fine del povero Loris: l’epilogo è quello che conosciamo tutti.
La colpevolezza della madre
Il 21 dicembre 2014, Veronica Panarello è stata arrestata con l’accusa di omicidio. La sua incriminazione è stata supportata da prove video che hanno messo in discussione il suo racconto riguardo al tragitto che avrebbe dovuto fare quella mattina. La donna aveva dichiarato di aver accompagnato il figlio a scuola, ma le registrazioni della videosorveglianza non confermavano questa versione dei fatti. In seguito, l’autopsia ha rivelato i dettagli sconvolgenti sulla morte di Loris: il piccolo era stato strangolato con delle fascette da elettricista.
Veronica si difende
Veronica ha negato ogni coinvolgimento, ma poi ha iniziato a fare confessioni contraddittorie e confuse. Prima, ha sostenuto che Loris fosse stato vittima di un incidente domestico, per poi affermare che qualcun altro lo avesse ucciso di fronte ai suoi occhi. Secondo Veronica, a uccidere il figlio è stato Andrea Stival, il nonno del bambino.
L’accusa al nonno
La vicenda ha segnato un punto di svolta nella vita di Veronica. Dopo mesi di colloqui in carcere con suo marito, che era arrabbiato, stanco e deluso da lei, Veronica ha fatto una nuova affermazione scioccante. Non solo ha accusato il padre di Davide di essere il vero assassino di Loris, ma ha anche sostenuto che il movente fosse una relazione intima tra lei e suo suocero. Una mente stanca, debilitata, una verità assoluta che emerge. E’ stata lei: ha ucciso il proprio bambino e ha inscenato la tragedia.