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Maurizio Costanzo: lo Speciale Matrix e la sua lotta alla mafia

Maurizio Costanzo

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Muore oggi, il 24 febbraio 2023, Maurizio Costanzo, giornalista, autore radiofonico e televisivo. Mediaset ha cambiato la programmazione per rendere omaggio al volto storico della rete.  In prima serata, su Canale 5, va in onda lo Speciale Matrix in collaborazione con il Tg5 dal titolo Costanzo, l’uomo che ha cambiato la tv.

La trasmissione vede in studio la presenza di Nicola Porro, affiancato dalla giornalista del TG5 Susanna Galeazzi. Al centro, il ricordo dell’uomo che ha raccontato la storia del nostro Paese, uno dei grandi protagonisti del mondo della televisione e del giornalismo. Il tributo per il grande Costanzo è reso anche grazie al ricordo di  tanti ospiti in studio che, collegati con lo Speciale, potranno raccontare episodi di vita vissuta.

Maurizio Costanzo e la sua personale lotta alla mafia

Costanzo, nel 1956, iniziò fin da giovanissimo, la sua carriera di giornalista. Uno degli aspetti che ne disvelano la grande profondità d’animo è l’amicizia con il giudice Giovanni Falcone, spesso ospite alle sue trasmissioni.

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Maurizio Costanzo, infatti, con la sua professione, si è impegnato, in prima persona, nella lotta alla mafia. In seguito all’omicidio di Libero Grassi, avvenuto nel 1991,  insieme a Michele Santoro, Maurizio Costanzo realizzò una maratona Rai-Fininvest contro la mafia.

L’attentato a Maurizio Costanzo

Un’iniziativa che non è piaciuta a Cosa nostra. Così il 14 maggio 1993, una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli). La mafia voleva quindi ucciderlo un anno dopo le stragi del 1992.

Tuttavia, il caso volle che Maurizio Costanzo, insieme alla moglie Maria De Filippi, riuscì a scampare all’attentato di via Fauro. “La mafia mi dedicò 70 chili di tritolo mentre tornavo a casa in macchina con Maria. Il bello è stato accorgerci che eravamo vivi”, così ha commentato l’evento, dimostrando ironia e saggezza.

Al momento dell’esplosione erano in transito due autovetture. Una Mercedes blu presa a nolo la mattina dell’attentato condotta da Stefano Degni e dove sedevano Maurizio Costanzo (di ritorno dalle registrazioni del Maurizio Costanzo Show) e la sua compagna Maria De Filippi.

Non solo, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le guardie del corpo Fabio De Palo (rimasto lievemente ferito) e Aldo Re (che subì lesioni legate allo shock).

Le indagini successive e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia accertarono che gli autori dell’attentato erano proprio alcuni mafiosi e che Maurizio Costanzo era uno dei principali obiettivi da eliminare per Cosa Nostra per le trasmissioni televisive che conduceva e di era promotore.

Costanzo ha scelto di “non morire ogni giorno”

Paolo Borsellino, giudice, che accanto a Falcone, ha combattuto la mafia, ha detto che chi ha paura di morire muore ogni giorno, mentre chi non ha paura muore una volta sola. Oggi Costanzo ci lascia come uomo e giornalista che ha scelto di non cedere mai

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