Serena Bortone va in onda anche questo pomeriggio 24 Maggio, con Oggi è un altro giorno, dando spazio a interviste con ospiti televisivi e, non solo, anche dando spazio all’attualità e all’emergenza causata dall’alluvione in Emilia Romagna. 

La Bortone si collega con Conselice, il paese, ancora completamente immerso in quella che sta diventando una vera e propria palude, dopo l’alluvione che si è abbattuta nei giorni scorsi sull’Emilia Romagna.

L’acqua si è portata veleno, animali morti, diventando un covo per virus e batteri. Siamo andati a fare un giro tra le vie allagate. Le immagini sono davvero incredibili. La popolazione, per lo più, è andata via ma molte persone non vogliono abbandonare la propria abitazione.

L’intervista dell’inviato agli abitanti della zona che non vogliono lasciare le abitazioni

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Una signora in finestra: “io a 76 anni dove vado?” e l’inviato propone di andare nei centri di accoglienza ma la Signora non coglie il consiglio e non è l’unica perché sono in molti a non voler andare via. Una signora spiega che quelli sono i luoghi in cui ci sono le loro cose e i loro affetti.

Insomma, lasciare le case significherebbe abbandonare ciò che è il proprio vissuto e, davanti a situazioni così complesse e dense, è giusto che siano le autorità ad intervenire per ripristinare i luoghi e cercare di dare il giusto contributo.

Lupi in studio da Serena Bortone

Nello spazio dedicato alla politica, arrivano anche esponenti politici. Da un lato c’è Lupi esponente del centro destra che in studio spiega che la politica si sta muovendo in modo celere a rispondere all’emergenza dell’Alluvione dell’Emilia Romagna, evidenziando che sono stati stanziati 2 Milioni dal governo. Una cifra consistente che può essere di aiuto alle popolazioni e ai territori.

Dall’altro lato c’è anche Braga, partito democratico, che interviene evidenziando che l’opposizione si deve muovere in ottica di collaborazione. Ci deve essere un grande spirito di solidarietà, sostenendo che i due Milioni di euro sono una cifra importante ma che devono essere stanziati altri fondi, anche europei, per permettere un sano ripristino dei luoghi e un risarcimento alle popolazioni interessate.

 

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