Oggi è un altro giorno continua ad omaggiare il grande giornalista Gianni Minà scomparso, la sua camera ardente è stata aperta a Roma in Campidoglio. Per seguire il commovente evento l’inviato di Serena Bortone Domenico Marocchi.
La camera ardente per l’ultimo saluto a Gianni Minà
Alla camera ardente di Gianni Minà per un ultimo e commosso saluto si sono riunite centinaia di persone fra cui anche molti volti noti del piccolo schermo. Fra i ricordi più emozionanti quelli di Milly Carlucci che con Minà ha lavorato in diversi programmi. La conduttrice di Il Cantante Mascherato, oltre ad omaggiare il suo straordinario lavoro, si è augurata che finalmente il giornalista possa ricevere il giusto riconoscimento. Un’attenzione che, come ha sottolineato la Carlucci, negli ultimi anni è mancata in televisione.
Marocchi ha inoltre incontrato in Campidoglio anche Ricky Tognazzi che ha voluto ricordare proprio un’intervista, poi proposta seppur per alcuni secondi, nella sua iconica trasmissione Blitz. In quell’occasione si ritrovarono seduti in compagnia di Minà oltre ad un giovane Ricky anche due mostri sacri come il padre Ugo e Raimondo Vianello.
Il nome di Gianni Minà è indissolubilmente legato alle sue notizie impossibili fatte ai più grandi personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e dello sport. Fra questi non si può dimenticare le tante fatte a Diego Armando Maradona a cui il giornalista era legato anche da una profonda stima e amicizia. Il Pibe de Oro infatti accettava parlare per aprirsi davvero completamente soltanto in sua compagnia.
L’intervista a Fidel Castro
Nella sua lunga e straordinaria carriera Gianni Minà ha potuto vantare un’intervista davvero impossibile con Fidel Castro. Il giornalista rimase in compagnia del leader cubano per ben 16 ore riuscendo quindi a far nascere addirittura un documentario unico nel suo genere. In merito a quell’incontro Minà raccontò un retroscena quasi inquietante. Il dittatore comunista infatti, quando il giornalista gli chiese se volesse leggere prima le domande gli rispose “ma le pare che abbiamo paura delle parole?“.
In quell’occasione Minà con la sua intervista a Fidel Castro si guadagnò un posto d’onore nell’olimpo del giornalismo italiano e non solo. Un posto che poi è riuscito a riconfermare in tutta la sua straordinaria carriera fatta di tantissimi incontri impossibili. La famiglia di Minà ha fatto sapere di avere una grande raccolta di filmati e interviste inedite. L’intenzione è quella di lavorarci per poter così regalare al pubblico quella che potrebbe essere considerata la sua eredità.