La puntata del 3 marzo di Oggi è un altro giorno è stata per gran parte dedicata a due grandi cantautori ovvero Lucio Battisti e Lucio Dalla. Un omaggio doveroso di Serena Bortone per due artisti che in questi giorni avrebbero entrambi compiuto 80 anni. Entrambi sono infatti nati nel marzo, a dodici ore di distanza, nel 1943.
Per ricordarli nello studio di viale Teulada un parterre d’eccezione fatta di personaggi che, umanamente e professionalmente, sono stati legati ai due grandi interpreti della musica italiana.
Il ricordo di Gianni Dall’Aglio su Non è Francesca
Il grande batterista Gianni Dall’Aglio che è salito sul palco e ha lavorato innumerevoli volte con Lucio Battisti ha voluto ricordare un episodio legato al cantautore. L’aneddoto riguardava il brano Non è Francesca, uno dei tanti capolavori partoriti da duo Mogol e Battisti.
Questa canzone, oltre che per la sua bellezza e la poesia del testo, rappresenta un caso quasi unico nella storia della musica italiana per il suo finale. Solitamente infatti i brani, dopo il momento dedicato al testo, sfumano con la musica per una ventina di secondi al massimo. Non è Francesca invece è forse l’unica canzone capace di avere un finale totalmente strumentale che, per tempo, quasi è lo stesso di quello cantato.
Dietro quest’insolita scena c’è un simpatico aneddoto di cui sono stati protagonisti proprio Battisti e il batterista Dall’Aglio.
Il mistero sul finale del brano di Lucio Battisti
Ospite di Serena Bortone Gianni Dall’Aglio ha svelato il mistero legato al finale di Non è Francesca. Il batterista infatti ha raccontato che all’epoca era impegnato nella registrazione del brano insieme a Battisti. A lavoro quasi concluso, il cantautore non smise ma continuò a divertirsi alla chitarra.
Seguendo la complicità artistica che li legava Gianni iniziò ad accompagnarlo alla batteria improvvisando. In quel momento sembrava che i due artisti si stessero soltanto divertendo a suonare insieme. Solo in seguito Gianni rincontrò Lucio che entusiasta gli rivelò di aver inserito la registrazione nel pezzo.
Al loro “duetto” di chitarra e batteria vennero inseriti i fiati e quindi venne così allungato il pezzo. Non è Francesca infatti era un po’ troppo “corto” e aveva bisogno di un’idea che gli regalasse un po’ più di tempo. Dall’Aglio però mai avrebbe potuto immaginare che il loro gioco venisse inserito sul serio.
Anche in questo caso un capolavoro immortale cantato ancora oggi a distanza di tempo e generazioni è nato dall’intuizione che solo un genio come Lucio Battisti poteva avere.