Oggi è un altro giorno, di Serena Bortone, con Eleonora Brown apre una finestra importante sul grande cinema d’autore. L’attrice napoletana è infatti fra i suoi ruoli più memorabili ha quello d’esordio con Vittorio De Sica.

Eleonora è stata la giovanissima e sfortunata Rosetta, ovvero la figlia di Cesira magistralmente interpretata da Sophia Loren nel film che le è valso il premio Oscar La Ciociara.

Eleonora Brown ne La Ciociara

Era il 1959 quando, appena undicenne, Eleonora Brown venne scelta dal grande Vittorio De Sica per interpretare la figlia di Sophia Loren ne La Ciociara. Il film premio Oscar tratto da un romanzo di Alberto Moravia ha incantato il mondo per la capacità di raccontare con crudezza e sensibilità il dramma di due donne giunto proprio sul finire della Seconda Guerra Mondiale.

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Con il suo ruolo d’esordio la giovanissima Eleonora colpì talmente tante il grande regista che la volle anche in seguito ne Il Giudizio Universale. De Sica, da immenso artista qual era, riuscì ad insegnarle tanto tirandole fuori emozioni capaci di far commuovere il pubblico ancora oggi.

In seguito si dedicherà ad un tipo di cinema più “leggero” lavorando anche ai cosiddetti musicarelli. Insieme a Little Tony ha recitato infatti in Cuore Matto, film omonimo della celebre canzone del compianto cantante.

La sua esperienza con Vittorio De Sica

Lavorare giovanissima al fianco di un mostro sacro del cinema italiano come Vittorio De Sica non è stata per Eleonora Brown un esperienza sempre facile. È stata la stessa attrice a raccontare di quando era necessario tirare fuori da lei tutta la disperazione necessaria e per farlo il regista inventò una bugia che non fu semplice da digerire.

La scena in questione ne La Ciociara riguardava il momento in cui a Rosetta riceve la notizia della morte di Michele, il giovane di cui era innamorata interpretato da Jean Paul Belmondo. In quel momento il suo pianto doveva essere quindi a dir poco straziante. Per ottenere un’interpretazione realistica De Sica le raccontò che i suoi genitori erano morti.

Al momento il padre e la madre si trovavano negli Stati Uniti e il regista inventò un incidente stradale. Il suo pianto è entrato a far parte così delle immagini più drammatiche del cinema ma il suo dolore era vero. Così tanto che Eleonora non riuscì a completare la scena. Il lavoro riprese solo quando De Sica riuscì, con non poco sforzo, a convincerla che si era trattata di una bugia detta per amore dell’arte.

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