Dopo la settimana dedicata al Festival di Sanremo Oggi è un altro giorno contina a dedicarsi alla buona musica con in studio Ernesto Assante. Il giornalista de La Repubblica infatti sta per uscire con il suo ultimo libro dedicato alla biografia dell’indimenticato Lucio Battisti che il 5 marzo prossimo avrebbe compiuto 80 anni.

Ernesto Assante racconta il “suo” Lucio Battisti

Di Lucio Battisti e della sua straordinaria produzione musicale si è detto e scritto moltissimo. Alla sua voce e al grande connubio con Mogol la musica italiana deve i suoi migliori brani. Canzoni ricche di sentimenti capaci di regalare anche a distanza di anni sempre grandi emozioni e soprattutto capaci di coinvolgere diverse generazioni. Eppure di Lucio Battisti, al di là del suo essere artista, si conosce ben poco. Per anni infatti l’interprete di “Pensieri e Parole” è stato avvolto quasi da un alone di mistero che con la sua biografia Ernesto Assante ha cercato di far dissolvere.

Nel libro il giornalista ripercorre i capitoli fondamentali del percorso umano e artistico di Battisti. A partire dal tempo del binomio, per tutti indissolubile, con il grande Mogol. Si passa poi a quel momento in cui, verso la fine degli anni ’70, il cantautore quasi sparisce mostrandosi solo attraverso la sua inconfondibile voce. Da quegli anni infatti per tutti Battisti resta quel ragazzo giovane con i capelli ricci e il foulard. Per tutti sul suo viso il tempo non è mai passato. Con la biografia dedicata al grande artista Ernesto Assante traccia un profilo di Lucio sia come uomo che come cantautore celebrando in questo modo un mito immortale come i suoi brani.

La scomparsa del grande artista

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Quando il 9 settembre del 1998 è scomparso Lucio Battisti l’artista si era già allontanato dalle luci del palcoscenico da quasi vent’anni. In questo periodo ha sempre mantenuto il più stretto riserbo sulla sua vita e forse tale decisione venne presa proprio in virtù della malattia che l’aveva colpito. Le cause della sua morte ancora oggi non sono mai state chiarite dai suoi familiari che nel tempo hanno gelosamente protetto la privacy del cantante.

Solo Mogol, suo grande amico e paroliere con cui Battisti ha scritto decine di canzoni rimaste nella storia della musica italiana, ha parlato di un tumore al sistema linfatico. Con la stessa riservatezza che ha caratterizzato l’ultima fase della sua vita anche i suoi funerali vennero celebrati con pochi intimi. Soltanto una ventina di persone parteciparono infatti al dolore della famiglia nel corso di una messa a Molteno.

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