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Oggi è un altro giorno, Fuani Marino: “Vedevo il suicidio come una liberazione”

Oggi è un altro giorno, il dramma e la rinascita di Fuani Marino in "Svegliami a mezzanotte"

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Fra i sempre intensi racconti di Oggi è un altro giorno uno particolarmente emozionante è stato quello di Fuani Marino, autrice di “Svegliami a mezzanotte“. Insieme a lei il regista Francesco Patierno che dal romanzo ha tratto un film in questi giorni nelle sale cinematografiche. La giornalista napoletana si è raccontata a cuore aperto sulle difficoltà nate fin dall’adolescenza a causa della depressione e dei disturbi mentali.

La storia di Fuani Marino

Ospite di Serena Bortone la giornalista e scrittrice Fuani Marino ha raccontato della grande sofferenza passata nella sua vita che l’ha condotta poi a scegliere di tentare il suicidio. L’intenzione di un gesto estremo nata anche a seguito della depressione post-partum che l’ha colta subito dopo della nascita dell’amatissima figlia Greta.

Nel salotto di Rai 1 la 43enne napoletana ha rivelato, senza nemmeno il minimo dubbio, di non aver avuto nessun ripensamento nel momento stesso della caduta. La scelta di suicidarsi le sembrava in quel momento l’unica strada percorribile per liberarsi finalmente del grande fardello che portava sulle spalle. Una liberazione che riteneva di dover dare anche alla famiglia e alla figlia stessa, nonostante avesse pochi mesi, per evitare loro di continuare a soffrire al suo fianco.

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La sua rinascita è cominciata già dalla lunga degenza in ospedale a cui è dovuta sottoporsi dopo la sua drammatica caduta dal quarto piano. Il desiderio di porre fine alla sua vita per fortuna non è stato realizzato e oggi la Fuani è una donna che ancora lotta con i suoi disturbi ma questa volta con una consapevolezza diversa.

I problemi mentali della scrittrice

Fuani Marino ha iniziato ad avere problemi alla sua salute mentale fin da giovanissima cadendo in quella che solo oggi sa riconoscere come depressione. Negli anni la sua condizione, senza ricevere il dovuto supporto, è andato progressivamente peggiorando fino a spingerla a buttarsi nel vuoto quando aveva da poco compiuto 32 anni. A peggiorare la situazione una depressione post-partum mal gestita innanzitutto da chi le era più vicino.

Dopo il suo drammatico gesto la Marino ha acquisito maggiore consapevolezza di sé riuscendo anche a dare un nome preciso al suo malessere. Nella chiacchierata con Serena Bortone si è aperta completamente, così come già aveva fatto prima nel suo romanzo “Svegliami a mezzanotte” e poi nell’omonimo film. Da quando è iniziata la sua risalita Fuani è di sicuro diversa, in questi anni non ha mai più ripensato al suicidio per sua stessa ammissione e soprattutto porta avanti il progetto di far parlare di malattie mentali senza pregiudizi e vergogna.

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