In collegamento con lo studio di Oggi è un altro giorno c’è l’inviata del programma di via Teulada per aggiornare il pubblico sulle ultime notizie sull’omicidio di Giulia Tramontano, la donna di 29 anni incinta al settimo mese uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello.
Le ultime notizie sull’omicidio di Giulia Tramontano
L’inviata di Serena Bortone a Senago in provincia di Milano è fuori alla casa dove vivevano Giulia Tramontano e il suo compagno Alessandro Impagnatiello. Sul posto ci sono i Carabinieri e i Ris che stanno svolgendo gli ultimi rilievi del caso. Si apprende che è stata trovata l’arma del delitto, che era accanto al frigorifero, così come confessato dallo stesso assassino. Quest’ultimo aveva lavato l’arma con acqua e sapone per poi riporla dove le forze dell’ordine l’hanno trovata.
Inoltre in un tombino sono stati trovati il passaporto e la carta di credito di Giulia. È stato ritrovato anche un taglierino che però non ha nulla a che fare con questo caso. È stato svelato inoltre che l’avvocato difensore dell’Impagnatiello si è dimesso, molti non volevano assumersi questo incarico ma poi è stato trovato un altro legale per l’uomo che adesso è sempre in carcere.
Il commento del magistrato Francesco Menditto
Francesco Menditto è un magistrato di Tivoli che sfida la violenza di genere che ha tenuto a precisare di non poter parlare del caso specifico di Giulia ma tutte le sue dichiarazioni sono in via generale.
Sulla violenza di genere il pubblico ministero ha dichiarato: “A volte si scambia il carnefice con la vittima. Dobbiamo evitarlo. I primi segnali da cogliere sono sull’uomo e chi sta intorno alla coppia deve carpire questi segnali. Bisogna stare attenti al ragazzo che dice alla fidanzata come vestirsi o gli uomini che controllano il cellulare o lo scontrino per vedere quanto ha speso la moglie o compagna”.
A proposito del gip che non riconosce la premeditazione nel caso di Giulia Tramontano Francesco Menditto ha sottolineato: “Le persone si meravigliano delle decisioni dei giudici che non riconoscono la premeditazione. La Cassazione richiede più tempo ed elementi per la premeditazione che potrà essere riconosciuta”.
Quando si contrasta la violenza di genere si parte dal presupposto che ci siano dei pregiudizi di genere. Il 50 per cento della gente pensa che quando c’è una violenza di genere la donna se l’è cercato. Inoltre i dati Istat affermano che solo una donna su due denuncia il suo aggressore.