Nella puntata del 14 febbraio di Oggi è un altro giorno la scrittrice Fuani Marino racconterà del suo “Svegliami a mezzanotte“, un romanzo di sofferenza e rinascita che è diventato un film. Con lei la padrona di casa Serena Bortone avrà l’opportunità di parlare a cuore aperto della depressione e della possibilità di costruirsi una nuova vita.

“Svegliami a mezzanotte” di Fuani Marino

Nel suo romanzo, diventato anche un film omonimo, “Svegliami a mezzanotte” la scrittrice napoletana Fuani Marino racconta del suo percorso di caduta e rinascita. L’opera tristemente autobiografica è ispirata dal dramma che la 43enne ha realmente vissuto quando ad appena 32 anni, con una figlia nata da pochi mesi, ha deciso di tentare il suicidio.

E poi sono caduta ma non sono morta“, da quel desiderio di morire per fortuna non realizzato la Marino ha iniziato ad indagare nel suo privato ripercorrendo in qualche modo le tappe della depressione. Un viaggio interiore che parte da una caduta e fino ad arrivare alla rinascita. La voglia della scrittrice di raccontarsi per indagare dentro se stessa è diventata prima un libro e oggi un film.

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Con il suo lavoro la Marino ha voluto dare anche sostegno a quanti ancora oggi purtroppo vivono la propria malattia, sia essa definita depressione, disturbo bipolare oppure ansia, quasi con vergogna. Una sofferenza troppo spessa vissuta in silenzio per paura di essere additati “pazzi”.

La storia della scrittrice napoletana

Fuani Marino è una giornalista e scrittrice nata a Napoli nel 1980. Dopo la laurea in psicologia si dedica proprio al mondo del giornalismo lavorando per “Il Corriere del Mezzogiorno” interessandosi per lo più di arte e spettacolo. Dal matrimonio con il marito Riccardo nasce la piccola Greta. È da quel momento che inizia il suo percorso nel corso del quale saprà alla fine rialzarsi dopo una grande caduta.

Dopo pochi mesi dalla nascita della bambina infatti Fuani decide di salire all’ultimo piano di un palazzo e buttarsi giù con la speranza di morire. “Deluderò molti ma devo dire che in quel momento non mi è passata la mia vita davanti, ha raccontato la scrittrice, in realtà pensavo solo che stava per finire finalmente tutto“.

Per fortuna il suo tentativo è andato a vuoto e la Marino è partita proprio da quel punto per risalire la sua personale china e in qualche modo rinascere. Il suo libro, e ora il suo film, sono il tentativo di eliminare il velo di vergogna che spesso viene steso su certe malattie.

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