Alla fine di un’intesa puntata di Oggi è un altro giorno dedicata alla musica è intervenuto in collegamento da Pesaro con l’inviato Domenico Marocchi Simone Baldini, atleta paraolimpico che gareggia per San Marino. Fa nuoto, corsa e bicicletta, in una parola il triathlon. È stato compagno di squadra di Alex Zanardi con cui ha gareggiato insieme.
Simone Baldini ai microfoni di Oggi è un altro giorno
L’atleta Simone Baldini non voleva mostrarsi al pubblico del piccolo schermo perché non è alla ricerca di nessun tipo di visibilità e popolarità ma per una volta ha fatto un’eccezione. Simone non ci ha pensato due volte quando domenica vedendo le immagini dell’alluvione è partito alla volta di Forlì ed andato a spalare con la sua carrozzina. La sua foto è diventata virale perché un virus anni fa lo ha costretto sulla sedia a rotelle a 16 anni da un giorno all’altro.
“Dopo quello che mi è successo alle gambe – ha dichiarato Baldini – tanta gente ha mostrato solidarietà con me e mi è stata vicina e il minimo che potessi fare era quello di rendermi utile e trasferire quello che mi era stato dato alle altre persone. Complice anche la mia famiglia perché sono cresciuto con i racconti di mio padre che mi raccontava di tutte le volte in cui ha aiutato le persone nelle varie calamità naturali che ha visto”. Infatti quando a Simone Baldini è capitato questo terribile virus suo padre stava dando una mano nel terremoto dell’Umbria e quindi è rimasta insita in lui la forza di dover dare una mano nelle emergenze.
L’atleta colpito da un virus a 16 anni
Domenica la sorella della sua compagna ha notato che c’era un gruppo su Telegram che si stava organizzando per portare degli aiuti a Forlì e quindi ha chiesto a Simone e ai suoi amici se avevano voglia di unirsi. Così si sono organizzati e sono partiti. L’atleta non voleva farsi riconoscere e alla vista di un giornalista è scappato. Non è mancato chi malignamente ha detto che Simone voleva notorietà ma non è stato così.
“La forza di andare ad aiutare è venuta da sola, non ci ho nemmeno pensato. A 16 anni sono stato aiutato dalla mia famiglia, che è stata uno stimolo positivo che mi ha dato la forza di non abbattermi. Poi è arrivato lo sport che mi ha dato la forza e la resilienza di andare avanti”. A 16 anni l’atleta è svegliato da un giorno all’altro in questa condizione e anche le persone che hanno perso tutto in Emilia Romagna si sono trovate in difficoltà all’improvviso. Quindi anche per questo motivo ha deciso di aiutarle.