“Oggi è un altro giorno” va in onda anche durante le vacanze di Natale. Il programma condotto da Serena Bortone sarà in onda, in diretta, anche oggi 6 gennaio alle 14.05 su Rai 1.

Come sempre, insieme agli affetti stabili, interviste a grandi ospiti dello spettacolo e del costume, della musica e della cultura. Non mancheranno, inoltre, tutti gli aggiornamenti sull’attualità con collegamenti dal territorio ed esponenti della politica.

Oggi, Serena Bortone parlerà della morte di Gianluca Vialli: il ricordo

Gianluca Vialli è morto all’età di 58 anni, dopo cinque anni dalla diagnosi di un tumore al pancreas. Calciatore, allenatore, commentatore sportivo e dirigente sportivo, Vialli è stato una delle icone del calcio degli anni Ottanta e Novanta in Italia.

Con la Sampdoria ha fatto la storia, in coppia con Roberto Mancini che tanti anni più tardi ha ritrovato in Nazionale: il Mancio come ct e lui come capo delegazione.

Un ruolo che aveva lasciato il 14 dicembre, annunciando di aver bisogno di dover utilizzare tutte le energie psico-fisiche per affrontare la malattia.

La Malattia

La battaglia contro il tumore al pancreas per Gianluca Vialli è durata cinque lunghi anni. Dalla diagnosi del 2017 non ha mai esitato a condividere con i tifosi la lotta quotidiana con la malattia, confidando spesso anche le paure più profonde.

In un’intervista televisiva raccontò. «Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante».

La malattia è una sfida che Vialli è sempre stato consapevole di poter non vincere. Infatti disse: «Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me. È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai».

Oggi è un altro giorno: La morte di Gianluca Vialli

Serena Bortone ricorda con grande commozione Vialli. Ne parla con Cazzullo, Ivan Zazzaroni e Francesco Oppini. Aldo Cazzullo racconta che Vialli non voleva parlare della malattia, poi scelse di condividere la sua storia per motivare tutte le persone a non arrendersi mai, a prescindere da come va a finire.

Oppini: “Vialli era profondamente legato a Mancini“; con queste parole la Bortone manda in onda un altro filmato in cui si vede un abbraccio molto bello.

Zazzaroni: “era un ragazzo che scherzava sempre, che ha avuto una vita molto intensa. Poi, 5 anni fa quando ha scoperto la malattia ha iniziato a vergognarsi. Però poi ha scelto di parlare anche per gli altri”;

Il ricordo di Zazzaroni è molto denso, infatti continua dicendo: “Ha sempre avuto la consapevolezza della fine e diceva che viveva alla giornata. Era un puntiglioso, uno scrupoloso

Aldo Cazzullo continua: “ha vissuto una carriera particolare, dalla Cremonese alla Sampdoria. Lo cercava Agnelli e Berlusconi. Non solo, anche il Napoli di Maradona. Lui però volle rimanere con la Sampdoria per vincere lo Scudetto”

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