Oggi martedì 4 aprile 2023, da Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, è ospite l’attore Luigi Lo Cascio candidato al David di Donatello 2023 per Il Signore delle formiche di Gianni Amelio.
Lo Cascio attualmente è anche a teatro con Pà, l’opera diretta da Marco Tullio Giordana.
Il signore delle formiche, è un film di Gianni Amelio a cui Luigi Lo Cascio presta il volto per interpretare Aldo Braibanti, docente e filosofo condannato per plagio al carcere nel 1968, per aver rubato l’anima, queste le parole dell’allora pubblico ministero, al giovane studente di cui era innamorato e con il quale conviveva, contro il volere della famiglia.
A Oggi è un altro giorno, Luigi Lo Cascio racconta della candidatura al David di Donatello 2023 per Il Signore delle formiche: ” Braibanti è un personaggio dalla vita francescana, non solo per la povertà, ma per l’unione con gli altri, l’amore per la vita in tutte le sue forme, l’ecologismo. Oggi nessuno di noi potrebbe vivere un solo giorno nella povertà”.
L’attore studiava medicina e intanto faceva teatro da strada e cabaret nel gruppo Le ascelle. Erano un gruppo di palermitani a Bologna, ex atleti e supporter della nazionale atletica leggera. All’Accademia Lo Cascio esordì con Petrolini in parti comiche.
Ha recitato in grandi classici del teatro e poi è passato alla carriera cinematografica. Ha collaborato con registi come Carlo Quartucci, Roberto Guicciardini, Carlo Cecchi e molti altri. Nel 2000 ha vinto il David di Donatello come migliore attore per I cento passi, ha ottenuto il nastro d’argento per la Meglio gioventù e nel 2001 ha vinto la Coppa Volpi come migliore attore.
Nel 2020 vince un secondo premio David di Donatello come migliore attore non protagonista del film Il traditore. Con il film Il signore delle formiche, dove interpreta il filosofo professore e mirmecologo Aldo Braibanti è candidato al David Donatello 2023.
Il film è stato presentato al Festival di Venezia 2022. Il signore delle formiche, un film di Gianni Amelio, ricostruisce il caso Braibanti all’ombra del perbenismo e arretratezza dell’Italia degli Anni ’60.
E’ il racconto di un processo che fece scalpore. Il docente e poeta Aldo Braibanti, fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio per aver sottomesso alla sua volontà un suo studente e amico da poco maggiorenne e del quale era innamorato corrisposto.
La famiglia del ragazzo lo fece poi rinchiudere in un ospedale psichiatrico e fu sottoposto a numerosi devastanti elettroshock. Il motivo? La famiglia voleva che “guarisse” da quell’influsso del demonio. Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale.
Il film che vede interprete Luigi Lo Cascio, racconta una storia a più voci: accanto all’imputato, ci sono i famigliari e gli amici, gli accusatori e chi invece sostiene, e poi, soprattutto, c’è un’opinione pubblica distratta o meglio, indifferente.
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