Fra gli ospiti della puntata del 26 aprile di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno Arianna Mortelliti, nipote di Andrea Camilleri, che seguendo le orme dell’illustre nonno è in libreria con il suo primo romanzo.

Il titolo del primo lavoro della scrittrice è “Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni” e oltre a raccontare della sua nuova avventura di certo regalerà aneddoti legati al grande autore siciliano.

“Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni” di Arianna Mortelliti

Arianna Mortelliti, nipote di Andrea Camilleri, dopo la laurea in Scienze Biologiche e l’aver intrapreso la carriera da insegnante mette a frutto gli insegnamenti dell’illustre nonno e si lancia nel suo primo romanzo. In “Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni” racconta la storia di Arturo Baldi, un 95enne che dopo il suo ricovero d’urgenza entra in coma. Nonostante quello che i medici sostengono il protagonista del romanzo riesce a sentire ciò che gli dicono e confessano tutti i componenti della sua famiglia.

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In questo quadro famigliare popolato dai tanti che gli sono accanto domina il grande assente ovvero il fratello Dado, inquieto e ribelle pittore di grande talento lontano ormai da anni. Si tratta del personaggio con cui il protagonista si confronta nel suo stato sospeso e che gli permette di ripercorrere la sua vita fin dall’infanzia.

Al suo romanzo d’esordio Arianna Mortelliti dimostra quanto la scuola del grande Camilleri sia stata importante nel suo percorso formativo. Il suo racconto infatti riesce a calibrare sapientemente la suspense regalando delle pagini piacevoli e intriganti.

Il rapporto con il nonno Andrea Camilleri

Con un nonno come Andrea Camilleri è chiaro che Arianna Mortelliti abbia respirato aria di grande letteratura fin da piccola. Solo dopo la sua scomparsa si è decisa a prendere in mano la penna per scrivere qualcosa che anche gli altri potessero finalmente leggere soprattutto spinta da suo padre.

Come lei stesso ha raccontato in alcune interviste con l’illustre nonno aveva un rapporto molto profondo fatto di complicità e allegria. “Era un fiume in piena, sempre pieno d’idee” ha dichiarato Arianna in più occasioni. La sua scomparsa avvenuta a 93 anni è stato un duro colpo ovviamente per tutta la famiglia.

L’eredità più importante che la neo scrittrice ha abbracciato con entusiasmo è stata senza dubbio “l’uso della fantasia ovvero cercare le risposte nelle pieghe del cervello dove non ci sono limiti, nessuna barriera e tanto meno ostacoli“.

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