Raffaello Tonon è presente da Serena Bortone insieme agli affetti stabili Valerio Scanu, Alessandro Egger, Samuel Peron, Romina Carrisi e Antonio Mezzancella. Dopo la lunga finestra dedicata a Jimmy Fontana insieme a suo figlio Luigi e al cantante dagli occhi azzurri Franco Simone c’è stato un’intervista con l’ex gieffino. Quest’ultimo ha parlato brevemente della sua carriera iniziata con Maurizio Costanzo e del rapporto inesistente con suo padre, di sua madre e della depressione.

Il rapporto tra l’opinionista e suo padre

Nello studio di Oggi è un altro giorno è andato ospite Raffaello Tonon che si definisce un opinionista: “per essere opinionista bisogna essere curiosi e cercare di essere informati e di avere una propria opinione. Se a casa una tua opinione accende una discussione è condivisibile e avrà successo”. 

Raffaello Tonon fu scoperto da Maurizio Costanzo che un giorno di marzo del 2004 lo invitò in una puntata di una trasmissione. Tonon doveva fare l’avvocato divorzista, stava infatti studiando giurisprudenza. Invece durante il programma dal pubblico si alzò una persona che disse di lui di essere un buffone. Allora Maurizio Costanzo gli disse che lo voleva al Parioli, intuendo il successo che poteva riscuotere nel pubblico.

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Il rapporto con suo padre è stato inesistente e sgangherato: “Per lui amarmi era garantire che io avessi il necessario economicamente. Non mi sono mai sentito amato da mio padre”. Tonon è figlio unico e non ha mai desiderato avere un fratello o una sorella. “Mia madre dal punto di vista sentimentale ha fatto da madre e da padre anche non avendo mai lavorato”. 

“Non ho mai approfondito il rapporto con mio padre – ha continuato Tonon -. Costanzo mi disse di perdonare mio padre. Durante una sua intervista disse: “mio padre non hai mai visto il mio successo”. Questo pensiero io non lo potrò mai avere. Da un lato ci penso a mio padre ma intanto ho imparato ad archiviare senza però perdonare”.

La depressione di Raffaello Tonon

Raffaello Tonon ha parlato anche della sua depressione: “Io ho avuto due forti depressioni cliniche, superate con la terapia farmacologica e con tanto aiuto. Mi sono obbligato a guardare avanti anche se davanti a me non vedevo nulla. Anche mio padre soffriva di depressione però lui non era determinato da un discorso di patologia depressiva, per quanto mi riguarda io come tutto quelli che ne sono usciti sono andato dai medici ma ci si mette anche del proprio anche se è uno sforzo immane. Se riesci a tenere duro è una malattia che si cura”. 

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