Ospite della nuova puntata di Oggi è un altro giorno Claudia Endrigo, figlia del grande cantautore Sergio scomparso nel 2005 che proprio questo 15 giugno avrebbe compiuto 90 anni.

In sua compagnia la padrona di casa Serena Bortone, insieme agli immancabili affetti stabili, renderà omaggio ad uno dei più grandi autori e interpreti che la canzone italiana abbia mai avuto.

L’omaggio a Sergio Endrigo di Serena Bortone

In occasione di quelli che sarebbero stati i 90 anni di Sergio Endrigo sua figlia Paola ha dato vita ad un cofanetto con i brani più celebri e intensi del padre dal titolo Altre emozioni verranno. Si tratta di una raccolta di ben 69 canzoni attraverso le quali è possibile compiere un viaggio intenso e profondo nella sua lunga e straordinaria carriera.

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Nello studio di Oggi è un altro giorno, oltre a presentare quello cha sembra essere un intimo regalo per i tanti fan del padre, Paola Endrigo avrà anche l’occasione di parlare del grande cantautore da un punto di vista più intimo e privato.

A partire dagli esordi per arrivare a quel genere di musica così diverso e intenso rispetto a quella che andava di moda in quegli anni. Insieme a Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber è stato infatti fra i primi ad interpretare canzoni malinconiche con temi addirittura tristi.

La fama di jettatore dell’artista

Il mondo dello spettacolo in particolare può essere fin troppo spesso cattivo e crudele affibbiando etichette capaci di procurare dolore. Così com’è stato per tanti altri, prima fra tutte l’indimenticabile Mia Martini, anche Sergio Endrigo fu vittima di ignoranza e stupidità che gli cucirono addosso la fama di jettatore.

Colpa probabilmente dei temi trattati nelle sue canzoni o forse del suo carattere al limite del malinconico che lo facevano apparire sempre troppo serio. Sono in molti a ritenere che il poco invidiabile appellativo di malaugurio gli venne dato a seguito delle imitazioni di Alighiero Noschese.

Il celebre artista napoletano era infatti solito “interpretare” Sergio Endrigo avvalendosi di carri funebri e ballerine vestite da vedove affrante. Imitazioni che, per quanto potessero apparire divertenti al pubblico, hanno contribuito a fargli guadagnare quest’infamante nomea.

A quanto pare tali imitazioni si interruppero quando Endrigo si ritrovò ad esibirsi alla Bussola e venne a sapere che Noschese avrebbe portato lì il suo spettacolo qualche settimana dopo. Il cantautore chiese quindi al patron del locale di dire all’imitatore di smetterla “altrimenti gli spacco la faccia.”

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