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Si torna a parlare del caso di Alessia Pifferi a Ore 14, con il dibattito relativo a nuovi documenti che sono stati mostrati dalla difesa. La donna è stata accusata di aver lasciato la figlia, la piccola Diana, da sola nella sua abitazione. La bambina, che aveva 18 mesi, è stata trovata senza vita. La difesa di Alessia Pifferi ha portato in tribunale alcuni documenti che si riferiscono al rendimento a scuola della donna.
I documenti scolastici di Alessia Pifferi potrebbero cambiare le sorti del suo processo. Questi documenti, che coprono il periodo dalla scuola elementare fino all’istituto professionale frequentato a Milano, sono stati recuperati dalla difesa e presentati alla Corte d’Assise di Milano.
La difesa di Pifferi mira a richiedere un’integrazione alla valutazione già effettuata, dopo che precedentemente era stata esaminata la capacità di intendere e di volere di Alessia Pifferi, posizionandola a rischio di una condanna all’ergastolo.
Questa decisione è stata annunciata da Alessia Pontenani, l’avvocato di Alessia Pifferi, che ha sottolineato come i nuovi documenti dimostrerebbero una chiara “disabilità intellettiva” di Alessia, testimoniata da insufficienze scolastiche, bocciature e assenze ripetute. È stato evidenziato che Alessia Pifferi aveva ricevuto supporto specializzato a scuola a causa di un disturbo evidente fin dall’infanzia.
La posizione del dottor Elvezio Pirfo, che descrive Alessia Pifferi come una persona che non riesce a esprimere o distinguere emozioni a causa dell’alessitimia, diverge nettamente da quella della difesa. Questa condizione, secondo Pirfo, non costituisce una patologia, ma piuttosto uno stato psicologico che avrebbe portato Pifferi a privilegiare i propri desideri personali a scapito dei doveri materni.
Al contrario, Marco Garbarini, uno psichiatra scelto dalla difesa, ha sostenuto davanti alla Corte che Pifferi soffre di un disturbo dello sviluppo intellettivo, con una significativa compromissione in diverse aree della vita.
Attualmente, la difesa è alla ricerca di un certificato della neuropsichiatria infantile che avrebbe documentato i problemi di Alessia Pifferi. La sorella di Alessia, Viviana, ha invece dichiarato che Alessia non ha mai avuto problemi significativi, criticando la narrazione di una difficile infanzia come giustificazione per i suoi atti.
Questo caso, dunque, si dipana tra documenti scolastici rivelatori, divergenze tra esperti sulla condizione psichica di Alessia Pifferi e indagini che continuano a cercare di far luce su che cosa sia successo realmente.
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