Pooh – Un Attimo Ancora, tutti i loro primati. Questa sera avremo la possibilità di goderci il documentario per i 50 anni dei Pooh. Il documentario, prodotto da ONE MORE PICTURES con TOED FILM in collaborazione con TAMATA e con RAI DOCUMENTARI andrà in onda su Rai uno alle 21 e 25.
Ma la band più amata dagli italiani ha una storia di prima molto singolare, andiamo a vede di cosa si tratta. Negli Anni 70 i gruppi italiani si esibivano dal vivo portandosi dietro solo i propri strumenti e utilizzando gli impianti audio dei club che li ospitavano.
I Pooh hanno cambiato il sistema, mettendo in scena uno show personale curato nei minimi particolari. Questo loro modo di fare però ruppe gli equilibri e creò malcontento tra molti. Da impresari e promoter dell’epoca che furono costretti a seguire il loro esempio. Perché un concerto dei Pooh, così innovativo e spettacolare, costava esattamente quanto l’esibizione di un cantante di successo che si presentava munito solo del suo strumento.
Pooh la rivoluzione dei live
Sono il primo gruppo a dotarsi di un impianto luci professionale di proprietà. Primi a possedere un camion (un M90) per trasportare tutta la strumentazione (oggi possiedono svariati TIR). Arrivano ancora prima di tutti a possedere un palco (8 x 4 metri), che montavano nei club fra le proteste dei proprietari e degli organizzatori.
Furono la prima band a tenere concerti nei teatri e nei palasport. Sono i primi a usare la tecnologia laser in concerto. Il raggio laser puntato verso il cielo era visibile a 30 km di distanza: spesso i Carabinieri ricevevano denunce di avvistamento di Ufo!!
Sono la prima band italiana a possedere e usare un impianto audio personalizzato con due mixer separati. Uno per gli strumenti e uno per le voci. I Pooh hanno avuto il merito di volere e sperimentare questa innovazione tecnologica, messa in commercio soltanto qualche tempo dopo.
La prima macchina del fumo
I Pooh costruivano in prima persona gli effetti e le scenografie dei loro live. Infatti hanno realizzato la macchina del fumo. Spruzzando la Brillantina Linetti su un marchingegno empirico composto da un irroratore per le rose con serpentina in rame e una resistenza da scaldabagno. La brillantina, però, conteneva alcool
Pertanto assieme al fumo uscivano anche involontarie fiammate molto scenografiche. In un concerto del 1975 a Torino, un pompiere troppo zelante scaricò un intero estintore a polvere addosso a Stefano D’Orazio. Che terminò la canzone completamente imbiancato.
I Pooh sono proprietari dei materiali usati nella loro carriera per dischi e concerti: camion, luci, impianto audio, effetti scenici… Questa enorme quantità di materiale è stata conservata negli anni: in passato dentro un gigantesco capannone a Bergamo (utilizzato anche come sala prove per i loro grandi show)
E dal 1999 in uno stabile di oltre 4 mila metri quadrati a Milano, che è diventato un personale “Palazzo della Musica”. Con sala d’incisione munita di tecnologia avanzata e sofisticata. Archivio storico; uffici (editoriali, grafici e manageriali); magazzini per strumenti, scenografie, palchi, TIR e tutte le strutture dei live.