Le Iene parlano di un caso eclatante delle ultime settimane: due ragazzi Micheal e Sabrina, che scelgono di abbandonare il proprio figlio appena nato, in ospedale, perché non potevano assicurargli un futuro sereno. Ne parla il servizio di Roberta Rei. Ma cosa è successo?
La diretta delle Iene questa sera, il caso del neonato abbandonato e i suoi genitori
Ne hanno parlato tutti i giornali di Sabrina e Micheal, due ragazzi che dopo un’esperienza di lavoro non andata a buon fine in Germania, si sono trasferiti senza documenti a Milano, vivendo in una tenda e per strada. Solo una volta arrivati in città i due ragazzi hanno scoperto che Sabrina aspettava un figlio, e quindi non sapendo cosa fare e ormai tardi per l’interruzione di gravidanza, hanno portato avanti fino al parto la vicenda, facendo nascere il bambino in ospedale e lasciandolo lì per l’adozione. Una cosa che in Italia non solo si può fare ma spesso è auspicabile per quei casi complessi che altrimenti avrebbero esito infausto (vedi i casi di abbandono per strada).
La reazione dei social al caso di Sabrina e Micheal
Sono stesso i ragazzi coinvolti a raccontare l’esperienza a Roberta Rei, la scelta di dare il neonato perchè non pronti e neanche in grado di garantire al piccolo neonato una vita serena. Ma non sono mancate le critiche sui social, la strumentalizzazione del caso di Sabrina nel suo paese natio in Sardegna e la diffusione dei suoi dati personali. Un’identità svelata che ha aperto discussioni sul loro caso e che Roberta Rei ha indagato portando la coppia a dichiarare di aver fatto comunque una scelta di vita. Di orgoglio e di scelte difficili, ma senza mai perdere la dignità.
Abbiamo cercato un lavoro, ma senza documenti non possiamo fare molto
Poiché Sabrina e Micheal non hanno documenti in regola, avendoli persi in Germania, si lasciano aiutare da Roberta Rei che decide di concedere ai ragazzi un’opportunità che altri non hanno concesso. Dopo averli accompagnati dal barbiere e dalla parrucchiera, essersi sistemati, Micheal ha sostenuto un colloquio di lavoro e si spera che ne arriveranno molti altri. Un’opportunità per una coppia di giovani che non hanno scelto di vivere in tenda ma che si sono trovati ad affrontare una vita difficile, anche per scelte personali, ma soprattutto per una serie di circostanze sfavorevoli.