Sabato 22 luglio 2023, alle 21.25 su Nove, va in onda la prima puntata della docuserie Sirene. Il primo caso di cronaca nera riguarda il caso dell’omicidio del piccolo Loris. Il Delitto di Santa Croce Camerina riguarda l’infanticidio di un bimbo di 8 anni, per mano di Veronica Panarello, sua madre.
Sirene, l’omicidio del piccolo Loris: su Nove il delitto di Santa Croce Camerina
Sirene è la docuserie Prime Video che racconta i casi di cronaca nera italiana, tramite filmati ambientali recuperati nelle indagini e intercettazioni reali dell’epoca dei fatti. Il primo appuntamento di sabato 22 luglio riguarda il tragico omicidio del piccolo Loris, con uno speciale dedicato al Delitto di Santa Croce Camerina.
Il 29 novembre 2014, Veronica Panarello, madre 26enne di Loris, verso l’ora di pranzo si presenta dai Carabinieri e dice loro che il figlioletto di 8 anni, Loris Stival è scomparso, specificando che lei lo ha sempre accompagnato a scuola. Le insegnanti sentite dagli inquirenti rivelano le prime crepe nel racconto della donna, ovvero dissero che quella mattina del piccolo Loris a scuola non c’era stata traccia. Le ricerche partono subito e nella stessa giornata ai Carabinieri arriva una telefonata di tale Orazio Fidone, che dice di aver trovato un bambino senza vita nel canalone nei pressi del Mulino Vecchio. La madre più tardi riconosce in quel cadavere suo figlio.
In Procura Veronica Panarello viene interrogata e poi arrestata con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. La morte del bambino sarebbe avvenuta in seguito a strangolamento con fascette di plastica da elettricista. La madre del piccolo Loris in prigione continua a dire di non aver ucciso suo figlio. A distanza di due mesi cambia più volte versioni, tutte diverse l’una dall’altra, ma in qualcuna di queste versioni la Panarello ammette anche le sue colpe. Nel 2016, con il processo con rito abbreviato e la perizia psichiatrica, viene condannata per omicidio a 30 anni di carcere e nel 2018 la corte d’assise di Catania conferma la condanna. Nel 2019, la cassazione conferma la sentenza.
Loris Stival e le bugie della mamma Veronica Panarello per nascondere l’omicidio del figlio
Ad uccidere il piccolo Loris è stata lei, Veronica Panarello, da sola e senza pentimento alcuno. Perché allora ha raccontato così tante menzogne? Probabilmente la chiave di lettura era contenuta nel suo passato. Veronica Panarello ha vissuto un’infanzia infelice, senza legami affettivi, con la madre che le diceva che era nata da una gravidanza indesiderata. Svariati i tentativi di suicidio della Panarello, in completa solitudine, con un marito spesso via da casa per lavoro e una felicità che non riusciva a trovare. Ma basta questo a spiegare e comprendere un omicidio di un bambino e figlio? Assolutamente no!
Le bugie della donna sicuramente non l’hanno aiutata. Dopo 10 mesi in Carcere e i suoi non ricordo, la Panarello si decide a parlare. Racconta di aver avuto un litigio con il bambino, che ha poi scatenato la sua violenza. Poi cambia versione Veronica, parla di tragedia in seguito a incidente. Che Loris, quel giorno non era andato a scuola e si era soffocato giocando nella sua stanza con le fascette. Piange, straparla, racconta di aver provato a salvarlo, ma che non ci è riuscita. La Panarello dice poi che nessuno le avrebbe creduto, e quindi ha occultato il corpo. Infine, incolpa il suocero, dice che è stato lui a uccidere Loris. E aggiunge che lei e il nonno paterno avevano una relazione clandestina. Ma tutto il suo castello di menzogne crolla presto, nessuna delle versioni raccontate dalla Panariello ha mai trovato riscontro: a uccidere il bambino è stata lei, solo lei, senza rimpianto.