In via del tutto speciale, alla fine del tg 1, togliendo anche un po’ di spazio all’amico fraterno Amadeus, la Rai ha preso una decisione. Andrà in onda un‘intervista speciale con uno dei più talentuosi personaggi mai visti sul piccolo schermo: Fiorello.
Origini orgogliose
Conosciamo tutto del bravissimo frontman televisivo. Le sue origini sono radicate nella amatissima Sicilia. Spesso Fiore, come viene chiamato dagli amici più cari, si diverte a parlare nel dialetto siculo e a ricordare i suoi trascorsi della sua infanzia e della sua adolescenza. La loro era una famiglia molto unita: oltre a Rosario c’è anche Giuseppe noto attore, Catena bravissima scrittrice e Anna l’unica rimasta lontano dalle luci dei riflettori. Spesse volte, il cantante, ha fatto mente locale parlando di come faceva disperare la madre quando non tornava mai puntuale per la cena.
Un talento indiscutibile
Il suo talento lo ha caratterizzato fin da piccolo quando si dilettava a imitare i personaggi che vedeva in televisione. i villaggi turistici sono diventati il suo piano quotidiano, era il jolly della sua agenzia che lo ha mandato in giro per l’Europa consapevole della sua opera. Claudio Cecchetto il noto talent scout capì da subito la sua potenzialità tanto da prenderlo sotto la sua ala protettrice. Da allora ha spiccato il volo rimanendo sempre a sorvolare le quote più impensabili.
Il forte legame con la mamma
Forse non tutti sanno che il celebre showman è legatissimo alla mamma. Oggi la signora ha 87 anni e gode di buona salute ma il performer ricorda perfettamente che la gravidanza fu a rischio come anche la sua nascita: Mia madre si chiama Rosaria come me: quando stavo per nascere ebbe una complicazione molto grave, i medici la davano per spacciata e io con lei. Miracolo, alla fine ci siamo salvati tutt’e due. Io mi sarei dovuto chiamare Raffaele, come mio nonno, a quel punto mio padre decise di chiamarmi come mia madre. Rosaria Galeano detta Sarina». Inoltre ricorda anche che quando venne alla luce era talmente nero che il padre volle aggiungere anche il nome Tindari omaggiando la Madonna di Tindari a cui i catanesi sono particolarmente devoti.