Alberto Angela torna stasera in TV con l’ultimo appuntamento di Ulisse, il piacere della scoperta. Su Rai 1 in prima serata, giovedì 28 settembre 2023, il figlio del noto divulgatore scientifico Piero Angela affronterà un altro tema di storia, quello riguardante Nerone e l’incendio di Roma.
Ulisse, il piacere della scoperta, Rai Uno: viaggio nell’antica Roma
L’ultimo appuntamento con Ulisse, il piacere della scoperta è per questa sera alle 21.30 su Rai 1. In questa nuova puntata, Alberto Angela ci farà viaggiare nella storia dove incontreremo uno dei più famosi e discussi imperatori di Roma, ovvero Nerone.
Uomo affascinante e fuori dagli schemi dell’epoca, la figura di Nerone ci è stato tramandata dai suoi stessi contemporanei, che lo avevano dipinto come un uomo megalomane, lussurioso e assetato di sangue. Nerone in definitiva era stato capace di assassinare la sua stessa madre, Agrippina, e poi di dare alle fiamme Roma. L’incendio di Roma sarebbe servito per permettere a Nerone i suoi futuri progetti urbanistici.
Ma Nerone era davvero l’uomo che i suoi contemporanei ci hanno tramandato? Chi era davvero Nerone? A queste e molte altre domande tenterà di far luce il programma Ulisse, oltre che smentire molte fakenews che nei secoli hanno alimentato questo mito. A questo discusso imperatore, Alberto Angela ha anche dedicato una trilogia edita da Haper Collins.
Nerone e il grande incendio di Roma del 64 d.c, cosa avvenne
Nel 64 D.c Roma fu praticamente distrutta da un grande incendio. Per secoli questo incendio fu attribuito all’imperatore Nerone. Alberto Angela questa sera, mostrerà invece come quella ipotesi tramandata nei secoli non sia vera, anche grazie alla sua trilogia storiografica.
Nerone, ossia Lucio Domizio Enobarbo, restò in carica come imperatore dal 54 al 68 D.C, ed è tra le figure più conosciute dell’impero romano. Uno tra gli eventi distruttivi più importanti di Roma fu collegato a lui, ossia l’incendio del 64 D.C.
Inizialmente Nerone fu riconosciuto colpevole dal senatore Tacito e dallo storico Svetonio, che dissero che il suo era stato un atto di follia per assecondare i suoi desideri. I racconti dell’epoca, poi, avrebbero ricondotto le colpe sui cristiani. Ad Ulisse, il piacere della scoperta, Alberto Angela rivaluterà la figura dell’Imperatore. Un compito questo, che affonda le sue radici già nel lontano 1400.
Alberto Angela, questa sera, proporrà al pubblico le rivisitazioni storiche su Nerone, e parlando poi dell’incendio nella capitale, dirà che non sarebbe stata opera dell’imperatore.
La notte tra il 18 e il 19 luglio del 64 D.c, in zona Circo Massimo, un enorme incendio divampò e rase al suolo metà Roma. Le fiamme durarono giorni e quartieri come il Circo Massimo, colle Oppio e Palatino furono rasi al suolo. In altri quartieri, invece, l’incendio distrusse moltissimi domus, lasciando ruderi e carcasse. Il 27 luglio l’incendio si spense, e in giro c’erano distruzione e macerie di edifici pubblici e monumenti, 4.000 insulae distrutte e 132 domus svanite.
Perché Nerone fu accusato di aver incendiato Roma
Nerone fu accusato per la tradizione romana del tempo di matrice senatoria, con Tacito e Svetonio in primis, nemici e rivali dell’imperatore Nerone. Ad esasperare il conflitto tra l’imperatore e il senato, fu la radice populista dell’epoca. Quindi siamo davanti ad un vero e proprio falso storico, con Nerone descritto come un disagiato mentale, che guardava Roma bruciare mentre suonava la lira. Dunque, una rivisitazione storica sugli aiuti dati al popolo e il progetto urbanistico che avvantaggiasse la plebe e non gli speculatori edilizi. Inoltre, a complicare le cose, anche la storiografia cristiana, che con il martirio degli apostoli Pietro e Paolo descrisse Nerone come un sanguinario tiranno.
LUlisse, il piacere della scoperta, Rai Uno: Nerone non ha incendiato Roma, la verità e chi è stato
Nel racconto di Alberto Angela, riguardante Nerone e l’inferno di fuoco su Roma, vedremo come l’incendio del 64 D.c è molto probabilmente la prima più grande fakenews storica. Secondo Angela, infatti, gli storici concordano ormai sulla tesi che il più grande incendio della storia di Roma sia scoppiato per caso, grazie a condizioni precise: una città quasi interamente costruita in legno e giornate caldissime. L’incendio è scoppiato nei magazzini del Circo Massimo, deposito di legna e di notte. Il giorno dopo c’era un forte vento, e fu la propagazione delle fiamme e la fine per alcune zone di Roma. Per ben 9 giorni, Roma bruciò.