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Oggi, domenica 5 febbraio 2023, c’è una nuova imperdibile puntata di Verissimo, il programma condotto da Silvia Toffanin che va in onda alle ore 16:30 su Canale 5.
La Toffanin, nel pomeriggio di oggi, incontra, in occasione dei 60 anni dei Nomadi, il fondatore Beppe Carletti.
Beppe Carletti ha spento, quest’anno, 76 candeline. E’ un marito, un papà e un nonno. Ha due figli e tre nipoti. Una delle figlie è più conosciuta: Elena Carletti, che collabora con i Nomadi alla composizione e traduzione di canzoni e si è dedicata alla carriera politica.
La musica è la sua passione e diventa il suo lavoro. Appassionato di musica fin da bambino, il suo talento musicale dalle tastiere si estende anche ad altri strumenti.
Infatti, la sua poliedricità in materia gli permette di diventare un musicista di pianoforte, poi della fisarmonica, e infine dell’organo Hammond.
La vera svolta della sua vita arriva prestissimo. A sedici anni fonda i Nomadi dalle ceneri di un suo precedente gruppo, i Monelli, insieme all’amico Augusto Daolio, a Franco Midili, Lenoardo Manfredini, Gualberto Gelmini e Antonio Campari.
L’idea si concretizza così e prende vita. Il 1963 è la data di nascita del nuovo gruppo di Augusto e Beppe, una formazione destinata a fare la storia della musica italiana. Nella band, Augusto divenne il cantante, l’autore dei testi e più in generale il trascinatore.
Oggi Beppe Carletti è l’unico membro stabile del gruppo, ma continua a portare avanti la leggenda dei Nomadi con grande passione. Il 18 febbraio 2005 è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Diventati uno dei gruppi di punta del movimento beat italiano, grazie anche all’apporto fondamentale in fase di scrittura, nei primi anni, dell’amico Francesco Guccini, i Nomadi sono riusciti nel corso degli anni a trasformarsi.
Li abbiamo visti cambiare la propria pelle, senza mai abbandonare la loro essenza, dando alle stampe un numero importantissimo di album sia prima che dopo la scomparsa del compianto Augusto.
Sono passati così 60 lunghi anni da quel lontano 1963, in cui due giovanissimi ragazzi danno vita ad una delle band più straordinarie del panorama artistico e musicale.
Impossibile non conoscere “Io Vagabondo”, canzone dal successo intergenerazionale, che ancora oggi, i giovani della generazione zeta cantano, attualizzandola a loro e alle loro vite.
I nomadi rappresentano la musica che mette tutti d’accordo. Nonni e bambini, giovani e meno giovani. Chiunque li ha amati, li ama e li continua ad amare.
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