Si tratta di uno dei misteri irrisolti più famosi nella storia italiana: il caso di Emanuela Orlandi, la giovane residente in Vaticano che scomparve a Roma nel 1983 all’età di 15 anni. Secondo le testimonianze di quel giorno, Emanuela stava tornando a casa dopo una lezione di musica, ma non arrivò mai a destinazione. In occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa, la sua famiglia ha organizzato un grande evento per mantenere alta l’attenzione su questo caso.

Le varie piste prese in considerazione

A quarant’anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, il mistero persiste e le indagini sono state nuovamente avviate. Durante questi anni, gli investigatori hanno esplorato numerose ipotesi: hanno, ad esempio, esaminato i legami tra la famiglia Orlandi e il Vaticano e hanno considerato un possibile coinvolgimento della Banda della Magliana, noto gruppo criminale attivo in quel periodo.

Si è indagato anche su possibili connessioni con l’attacco a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981 da parte di Mehmet Ali Ağca, avvenuto poco prima della sparizione di Orlandi. Anche l’ipotesi di altri crimini non è stata scartata.

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Emanuela non è mai stata ritrovata e la sua famiglia continua a cercare la verità, desiderando sapere se lei sia ancora in vita o, se non lo fosse, sperando di poter avere delle risposte.

Il profilo di Emanuela Orlandi e la sua scomparsa

Nata nel 1968, Emanuela Orlandi è scomparsa il 22 giugno 1983, all’età di 15 anni. Al momento della sua scomparsa, Emanuela aveva concluso il suo secondo anno di studi presso il liceo scientifico e frequentava lezioni di flauto e canto corale presso la scuola di musica situata in piazza Sant’Apollinare, nell’ambito dell’istituto Tommaso Ludovico da Vittoria.

In seguito alla sua scomparsa, la città di Roma è stata ricoperta da poster che mostravano il suo viso e fornivano dettagli sulle sue caratteristiche fisiche. Sui manifesti era specificato che era alta un metro e sessanta e le brevi descrizioni la indicavano con capelli lunghi, neri e lisci, vestita con pantaloni jeans, una camicetta bianca e scarpe sportive. Non si sono più avute sue notizie a partire dalle 19:00 di quel fatidico mercoledì 22 giugno.

Il racconto e le testimonianze delle amiche

Emanuela aveva discusso di una proposta di lavoro ricevuta con un’amica della scuola di musica, Raffaella, e insieme, dopo la lezione, si erano dirette verso la fermata del bus 70. Questo racconto è stato confermato da un’altra amica, Maria Grazia.

Entrambe hanno descritto di aver atteso all’autobus insieme a Emanuela e un’altra studentessa di statura bassa e dai capelli ricci, la cui identità non ricordano. Hanno preso il loro autobus intorno alle 19:20 e quella è stata l’ultima volta che hanno visto Emanuela. Comunque, un’altra compagna di classe ha fornito una versione diversa, affermando che Emanuela non sarebbe mai arrivata alla fermata dell’autobus.

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