Elena Di Cioccio è ospite di Silvia Toffanin a Verissimo nella puntata di sabato 8 aprile. L’attrice ancora una volta, racconterà i lunghissimi anni di sieropositività e la sua lunga battaglia contro il virus dell’HIV.
La Di Cioccio ripercorre quel percorso sino al giorno in cui ha dichiarato: ” ti devo dire una cosa, sono sieropositiva“. E chissà da quanto tempo Elena Di Cioccio avrebbe voluto dirlo, da quanto tempo aveva in serbo quel racconto garbato, umano e intelligente col quale ha detto al mondo intero il suo percorso di donna alle prese con l’HIV. Nel salotto di Silvia Toffanin, Elena ancora una volta ripercorre quel percorso fatto di paure, dolori e solitudine ma che oggi, anche grazie al suo libro Sangue cattivo, ha un grandissimo valore umano, per lei ma anche per tutte le persone che, ancora oggi, devono sopportare paura, solitudine, discriminazione e pregiudizi a causa della loro condizione patologica.
Verissimo, Elena Di Cioccio 21 anni con l’HIV
Elena Di Cioccio, attrice, ex Iena, conduttrice Tv, scrittrice, racconta ai microfoni di Silvia Toffanin il lungo e doloroso percorso durato ventuno anni, dalla prima diagnosi di HIV, alla libertà di oggi, come persona non più infettiva.
L’ex Iena racconta: ” ho saputo di aver contratto l’HIV nel 2002 e sono andata in pezzi, è stato come se mi avessero comunicato di avere una data di scadenza” poi Elena aggiunge che: “arrivavamo dagli anni di immagini di scheletri sofferenti che morivano nei letti d’ospedale e non proprio per l’AIDS, che era il male assoluto“.
Dopo tanti anni di sofferenze e morti, finalmente sono arrivati i farmaci per il controllo dell’HIV. Le prime terapie consistevano in moltissime pastiglie, con numerosi effetti collaterali molto pesanti: ” nonostante tutto però, si poteva avere una vita” racconta la Di Cioccio.
Poi il grande traguardo raggiunto in questi anni, che per Elena Di Cioccio vuol dire minor numero di pastiglie da deglutire e con minori effetti collaterali, più salute e, soprattutto, una nuova libertà nata: “ una sola pastiglia al giorno, la carica virale azzerata e la non trasmissibilità del virus“.
È il traguardo raggiunto con U=U, Undetectable equals Untrasmittable, dimostrato da studi scientifici definitivi: le persone con HIV che assumono regolarmente gli antiretrovirali, anche se non guariscono dall’infezione, non trasmettono il virus nemmeno in caso di rapporti sessuali non protetti, grazie alla soppressione della propria carica virale.
A Verissimo il coraggio e la forza di Elena Di Cioccio
Elena Di Cioccio racconta di essere sieropositiva all’HI da 21 anni: ” oggi sono come rinata“. Elena racconta che non aveva aspettative nel raccontare la sua sieropositività, l’ha fatto per lei ma poi è arrivata un’onda di cose positive: ” non avevo paura a dirlo ma ero molto emozionata“. Nel libro Cattivo sangue c’è tutto il racconto della sua vita. Elena racconta la sua vita con i nonni e la lontananza spesso dai genitori. Al liceo Elena inizia a far uso di droghe.
Poi ne sono uscita, vivevo un momento sereno, racconta l’attrice, i provini arrivavano. A 27 anni arriva la diagnosi. Da quel momento non è stata più lei. “Ho avuto poi un’altra relazione passionale ma non sapevo come gestirla. Raccontai al mio uomo la mia sieropositività ma lui la prese malissimo, era una relazione tossica“. Elena aggiunge “Speravo potesse salvarmi invece non fu così“
Alla fine grazie alla polizia mi sono liberata di lui, lo racconta benissimo nel suo libro. L’uomo era un violento. ” io mi sentivo sporca, avevo il virus. Il percorso di accettazione in una relazione tossica diventa una trappola, io ti accetto e tu accetti la mia violenza”.
La Di Cioccio poi racconta del suicidio della madre” quando è accaduto ero pronta, aveva già tentato un anno prima“.