Per la prima volta in studio a Verissimo, domenica 30 aprile, il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, che racconterà la tragedia che ha colpito la sua famiglia il 22 giugno del 1983, quando Emanuela è scomparsa all’improvviso a soli 15 anni. In questi ultimi giorni, c’è stata anche la riapertura dell’inchiesta da parte del Vaticano.

Il caso di Emanuela Orlandi è una delle vicende, ancora oggi, più discusse d’Italia. A distanza di moltissimi anni, ancora non si è capito se Emanuela Orlandi sia viva oppure no.

Emanuela Orlandi, chi era la cittadina vaticana

Dopo 40 anni dal giorno della scomparsa di Emanuela Orlandi, il caso non è stato ancora risolto. Le indagini su questo terribile caso, sono state da poco riaperte per le numerose piste che sono state seguite negli anni dagli inquirenti e dalla famiglia della ragazza. Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, è scomparsa a roma nel 1983. I fatti narrano che la ragazzina stava tornando a casa dopo delle lezioni di musica ma, tuttavia, non vi arrivò mai.

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Alcune di queste indagini si sono concentrate sui rapporti che la famiglia Orlandi aveva con il Vaticano. Negli anni si è ipotizzato anche il coinvolgimento della Banda della Magliana e anche e i servizi segreti di diversi Stati.

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Le ricerche sulla scomparsa di Emanuela Orlandi furono da subito molto intricate, sin dalle prime fasi. In quei primi anni, arrivarono anche alcune telefonate anonime, si aprirono piste sul terrorismo internazionale e anche collegamenti con l’attentato a Giovanni Paolo II. Inoltre, al caso Orlandi fu collegato anche quello relativo alla scomparsa di Mirella Gregori. Tra i due casi furono trovate presunte connessioni anche con lo scandalo del Banco Ambrosiano e finanziamenti a Solidarność.

Nonostante le indagini e le numerose piste, la verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi non è mai venuta alla luce. Oggi però, il fratello Pietro Orlandi spera che la riapertura dell’inchiesta da parte del Vaticano possa finalmente fare chiarezza su 40 anni di buio e dolore. Il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, ha infatti aperto ufficialmente le indagini su Emanuela Orlandi, a quasi quarant’anni dalla sua scomparsa, su volere di Papa Francesco. Anche il Parlamento italiano ha istituito una commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sul caso Orlandi.

Il procuratore Giancarlo Capaldo, l’ultimo a occuparsi del caso di Emanuela, disse di avere la sensazione che i due emissari del Vaticano che andarono da lui, sapevano che Emanuela non era più viva. Dalla loro conversazione, Capaldo dedusse che il Vaticano fosse a conoscenza di molte cose sul caso Orlandi.

Il caso di Emanuela Orlandi e la lotta del fratello Pietro

Pietro Orlandi a Verissimo parla del caso della sorella Emanuela, scomparsa a soli 15 anni: ” io la sento viva, finchè non trovo il corpo continuo a cercare la verità“. L’inchiesta farà qualche passo avanti anche grazie alla riapertura del caso da parte del Vaticano: ” potrebbero con buona volontà fare luce in fretta“. L’11 aprile una prima svolta, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, è stato sentito in Vaticano da Diddi. Pietro, ha presentato le informazioni da lui raccolte nel corso di questi lunghi anni, oltre a una lista di nomi da interrogare.

Pietro: ” mi ricordo i primi giorni non facevamo differenza fra giorno e notte, un minuto diventava un’ora, la paura era quella di trovarla morta dietro un cespuglio”.

La moglie e i figli di Pietro Orlandi lo hanno supportato nel corso degli anni. Il padre di Emanuela è morto in ospedale di crepacuore, nel 2004. In seguito con la morte di Papa Giovanni Paolo II  si è persa anche la speranza di sapere la verità effettiva su Emanuela: ” lui permise al silenzio di calare sulla vicenda“.

Padre Georg Ganswein, ex segretario personale di Papa Benedetto XVI, in un video inviato a Verissimo

Il fratello di Emanuela non ha offeso mai nessun Papa, ha solo riportato alcune affermazioni date della banda della Magliana che riteneva giusto riferire. Pietromia madre chiede sempre di Emanuela, mi dice allora l’hai trovata?”.

Padre Georg ha detto al fratello Pietro: “Non è vero che ho un dossier“. Pietro replica è vero che ora lui non ce l’ha, perchè sta in Vaticano. “Io non ho nessun dossier su Emanuela Orlandi”. Lo chiarisce Padre Georg Ganswein, ex segretario personale di Papa Benedetto XVI, in un video inviato a Verissimo.

Secondo Pietro nel caso c’entra De Pedis, non la banda della Magliana in toto. De Pedis fu usato come manovalanza per ricattare qualcuno. La Minardi disse che la ragazza fu presa e consegnata a un monsignore: ” io credo alle parole della Minardi” conclude Pietro.

Oggi a Emanuela direi: “che l’aspetto a casa perchè mi deve finire di spiegare Chopin“.

 

 

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