Cinzia Leone è una celebre attrice e comica che, nel 1991, ha affrontato una sfida inaspettata: un aneurisma congenito dell’arteria basilare. Dopo l’intervento chirurgico, ha impiegato 30 anni in modo da risolvere l’emiparesi che ha colpito la parte sinistra del suo corpo. Questa è la storia della sua lotta.

L’attacco dell’aneurisma e il salvataggio fortuito

L’aneurisma ha colpito Cinzia Leone nel 1991, un evento che lei stessa ha ricordato durante un’intervista recente. Ricordando quel giorno, l’attrice ha detto che è stata sua madre a salvarle la vita, convincendola ad andare al cinema invece di restare da sola a casa. Questo le ha permesso di ricevere l’assistenza necessaria quando si è sentita male. Le è stato diagnosticato un aneurisma congenito e ha dovuto volare negli Stati Uniti per un intervento chirurgico complesso che pochi luoghi al mondo erano in grado di eseguire.

Una carriera brillante interrotta dalla malattia

Cinzia Leone ha iniziato la sua carriera sul palco nel 1981. Il suo talento le ha fatto guadagnare un posto in programmi televisivi di successo come “La tv delle ragazze,” “Scusate l’interruzione,” “Avanzi,” e “Tunnel,” tutti diretti da Serena Dandini. Al cinema, ha esordito con “Bachi da sera,” di Gilberto Visintin, nel 1988, e ha lavorato con registi come Carlo Vanzina, Mario Monicelli, Francesco Nuti, Lina Wertmuller e Carlo Verdone.

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Nel giorno in cui l’aneurisma si è manifestato, avrebbe dovuto partecipare alla prima del film “Donne con le gonne,” diretto da Nuti. Nonostante un forte mal di testa, la madre l’ha convinta ad andare, salvandole la vita poiché, se fosse rimasta da sola a casa, nessuno l’avrebbe potuta aiutare.

Il delicato intervento negli Stati Uniti

L’intervento chirurgico si è svolto a Phoenix, negli Stati Uniti, ed era estremamente complesso. Solo lì i medici hanno accettato di operarla. Dopo l’intervento, Cinzia Leone ha dovuto affrontare l’emiparesi della parte sinistra e ci sono voluti 30 anni perché il suo corpo si riprendesse quasi completamente. L’attrice ha raccontato in un’intervista che questi 30 anni sono stati incredibilmente difficili, ma anche molto interessanti, poiché ha dovuto lavorare duramente con una forza di volontà straordinaria.

Le riflessioni di Cinzia Leone sul cambiamento

Cinzia Leone ha detto che affrontare una malattia così lunga cambia inevitabilmente una persona. L’ha paragonata a un lutto, dicendo che è come perdere una parte di sé. Ma si sente fortunata di essersi salvata grazie al caso fortuito di trovarsi al cinema quel giorno. Ha anche detto che, quando una persona si rende conto di aver rischiato di perdere tutto, bisogna cercare di impegnarsi a tirar fuori il meglio di se stessi, sfruttando la propria condizione privilegiata di sopravvissuta per ritrovare quella parte perduta. Cinzia Leone ha dimostrato una forza incredibile nel superare la malattia. Ci sono voluti 30 anni, ma la sua storia è un esempio di determinazione e speranza.

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