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Verissimo, Wilma Goich: “L’ho superato grazie al Grande Fratello!”

Verissimo, Wilma Goich

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Wilma Goich oggi, 18 febbraio si lascia andare ad una lunga intervista a Verissimo. Si racconta a Silvia Toffanin, parlando della più grande sofferenza che ha vissuto: la perdita della figlia Susanna.

Wilma Goich parla della figlia Susanna

La cantante parla della figlia: “Susanna è stato il completamento dell’amore con Edoardo. La realizzazione dei nostri sogni. E mi ricordo che nella famiglia Vianello sono praticamente quasi tutti maschi, e mio suocero mi ricordo che quando andai in sala parto mi disse noi facciamo tutti maschi e dico ma avete sottovalutato i Goich che fanno anche le femmine e ho fatto una femmina che desideravo tantissimo”

“Poi l’ho chiamata Susanna come la mia prima bambola. Questo per non far torto né a mia mamma né a mia suocera e allora l’ho chiamata Susanna”

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“Oggi Susanna purtroppo non c’è più ma c’è. Ma c’è anche perché per esempio la sera prima di uscire dal Grande Fratello io ero arrivata eh devo dire che non c’è la facevo più. Quattro mesi e otto giorni sono stati veramente tanti e la sera prima di uscire”

“Io quando vado a letto parlo con lei e tra l’altro apro una parentesi e la richiudo. Quando sono entrata al Grande Fratello praticamente ero un tappetino perché ero proprio distrutta distrutta e sono entrata sperando di recuperare un po’ di me”

“Ma non pensavo di recuperare tanto pensavo chissà magari questa esperienza mi servirà per distrarmi. Per il primo periodo tutte le sere quando andavo a letto piangevo, chiaramente come facevo a casa tra l’altro e poi mi sono accorta che dopo un mese e mezzo due mesi non piangevo più la sera a letto”

“Una sera mi sono accorta di questa cosa e ho detto, io lei la chiamavo pistolina, sto parlando con te allora vuol dire che sto guarendo. Vuol dire che tu ci sei e che tu mi dai la forza di andare avanti. E’ così questa mi rende felice”

La sera prima di uscire ho detto che faccio io voglio uscire non c’è la faccio più eccetera. Così l’ho sognata e eravamo io lei e io che trainavo una valigia e lì ho capito che dovevo uscire. Io ero la colonna di mia figlia come mia mamma è stata la colonna della mia vita”

Ma lei è stata la colonna della mia vita perché quello che mancava a me c’è l’aveva lei e viceversa, e quindi ci siamo completate ci siamo date moltissimo. Lei mi adorava lei aveva una fiducia incredibile in me”

“E in qualsiasi momento della sua vita bello o brutto c’ero io e lei lo condivideva con me. E adesso mi ha lasciato questo regalo mio nipote che io adoro stravedo è come un figlio e me lo sto godendo”

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